The Stop Online Piracy Act (SOPA), materia del discorso affrontato dal Comitato della Magistratura della Camera dei Rappresentanti USA, ha innescato un fervente dibattito tra i legislatori. Il SOPA se approvato darebbe al governo statunitense il potere di bloccare qualsiasi sito sospetto di violare le leggi di copyright (Rogue Sites) . La legge darebbe inoltre alle Big It, tramite accordi governativi, la possibilità di raggiungere un controllo sul Domain Internet System mai raggiunto prima. I supporters del SOPA Bill sostengono che tale legge potrebbe una volta per tutte risolvere le continue diatribe sul diritto di autore, questioni che si sviluppano quotidianamente anche all'interno di importanti realtà come Twitter, Facebook e You Tube. Il problema della pirateria affligge ormai dal tempo dei tempi Internert e il suo intero Domain, per questo occorre una mano forte e decisa. Dall'altra parte però le stesse grandi compagnie e la stessa EFF (Electronic Frontier Foundation) si ritengono enormemente preoccupare, poiché tale legge darebbe al governo la possibilità di rindirizzare o controvertire ISP e motori di ricerca su altri URL. Notizie delle ultime ore cercano di far riflettere proprio sulle conseguenze che tale decreto avrebbe sulla semplice libertà di navigazione online. Il web è di sua natura libero (Land of Free) e difficile da controllare, per questo introdurre una legge così restrittiva innescherebbe un processo di involuzione senza precedenti. Hacker ed esperti di informatica troverebbero sicuramente il modo di controvertire la legge dando vita ad un sistema parallelo al Domain Piracy Act. Come scrive inoltre il New York Daily News il SOPA Bill ricorda il Preventing Real Online Threats to Economic Creativity and Theft of Intellectual Property (Protect Ip Act) che avrebbe piegato alcuni siti web al volere dei grandi signori del diritto d'autore. Ma i precedenti sono molteplici, solo in Italia basta ricordare la delibera 668/2010 emanata dall' AGCOM il 17 dicembre 2010 denominata “Lineamenti di provvedimento concernente l’esercizio delle competenze dell’autorità nell’attività di tutela del diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”. Il mondo si sta quindi mobilitando per fare in modo che il SOPA Bill Act non riesca a passare e attraverso raccolta di firme e l'unione di voci, come la petizione che si può trovar su Avazz.org, si cerca di continuare a rendere il web una realtà free rules. Molti sono gli individui che stanno cercando di diffondere questa notizia che potrebbe avere un risvolto epocale nella storia di Internet, come Fabrizio Cucchi. Nel suo articolo “Censura made in Usa: ultime notizie” sottolinea con enfasi i diversi elementi di questa importante debacle mondiale, affermando “Gli Stati Uniti, che tanto criticano la censura in altri paesi, poi "in casa propria" sono tutt'altro che virtuosi. Speriamo comunque che quest'ultima "iniziativa" rimanga allo stato di progetto”.
Simone Nencini (simone_nencini at yahoo . it)
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