Se la Grande Muraglia fu costruita con l’intento di proteggere il territorio dei popoli delle steppe, il Grande Firewall digitale ha come scopo quello di preservare il popolo cinese dalla sconveniente lettura di documenti riguardanti il Tibet, il Dalai Lama, le rivolte in Piazza Tiananmen. Il motore di ricerca Google si è finora adeguato alle restrizioni impostegli dal governo cinese ed all’obbligo di applicare dei filtri alle pagine di ricerca ma sono in molti a scommettere che, tenuto conto della difficoltà di inserirsi nel ricco mercato cinese che conta quasi quattrocento milioni di internauti, il colosso informatico statunitense lascerà il mercato il paese asiatico. Google non è la sola azienda che trova difficoltà nei suoi affari in Cina; anche Facebook fatica per la presenza di siti che offrono gli stessi servizi e vengono così preferiti dai navigatori.