L'articolo 475 del codice penale marocchino dà la possibilità allo stupratore di evitare il processo e il carcere sposando la sua vittima se questa è minorenne. E' dal 2006 che il governo promette di mettere fine a questo orrore e di adottare una legge che vieti la violenza contro le donne, ma finora sono state solo parole al vento.
Centinaia di manifestanti marocchini sono scesi in piazza per chiedere un cambiamento reale, accendendo i riflettori sul Primo ministro e su tutto il governo, e i media internazionali hanno raccontato la notizia. Se riusciremo a fare pressione ora potremo ottenere finalmente un passo in avanti. Firma ora la petizione per una legge forte che fermi la violenza contro le donne e che includa l'abolizione dell'articolo 475. Non appena raggiungeremo 250.000 firme le consegneremo direttamente ai decisori:
http://www.avaaz.org/it/forced_to_marry_her_rapist_b/?cl=1685547712&v=13413
Dopo che Amina è stata violentata, la sua famiglia ha sporto denuncia nella città di Larache. Invece di processare lo stupratore, il giudice gli ha offerto la possibilità di sposare la sua vittima, e la famiglia di Amina ha accettato.
A fronte dell'ondata d'indignazione globale, il governo ha rilasciato una dichiarazione in cui sostiene che la relazione è stata consensuale, ma non ci sono prove che lo dimostrino. I nostri alleati in Marocco dicono che il governo spesso cerca di colpevolizzare le vittime per insabbiare tutto, mentre la legge è ancora chiusa in un cassetto e ora più che mai dobbiamo ottenere l'abolizione dell'articolo 475. E' da tempo che le associazioni per i diritti delle donne portano avanti questa battaglia, ed è arrivato il momento per l'ordinamento marocchino di rinunciare a questa tradizione sciagurata e di proteggere finalmente le donne.
Indignati marocchini stanno inondando i social network e le piazze per protesta. Centinaia di donne si sono radunate davanti al tribunale di Larache e al Parlamento. Uniamoci nella loro battaglia perché la legge protegga anziché calpestare le donne:
http://www.avaaz.org/it/forced_to_marry_her_rapist_b/?cl=1685547712&v=13413
Giorno dopo giorno i membri di Avaaz hanno usato la loro forza collettiva per mettersi dalla parte delle persone che in tutto il mondo si battono per un mondo migliore, persone che non hanno mai visto né conosciuto. Oggi mettiamoci dalla parte di Amina Filali e facciamo sì che la conclusione della sua storia terribile possa accendere una speranza.
Con quella speranza,
Dalia, Carol, Emma, Rewan, Ricken, Luis, Antonia e il resto del team di Avaaz
Più informazioni
Marocco, costretta a sposare il suo stupratore (La Stampa)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=524&ID_sezione=654
"Non sposiamo i nostri stupratori" (Giornalettismo)
http://www.giornalettismo.com/archives/213567/non-sposiamo-i-nostri-stupratori/
Marocco: suicida dopo nozze con stupratore, proteste a Rabat (Ansa)
http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/17/visualizza_new.html_133748440.html
Il report di Global Rights sulla violenza contro le donne in Marocco - in inglese
http://www.globalrights.org/site/DocServer/2011-10-14_Final_Shadow_Report_to_CAT.pdf?docID=12983
Il gruppo Facebook
https://www.facebook.com/groups/188082354639954/<BR>Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 8 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi diversi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti: http://www.avaaz.org/it/highlights.php/?footer . Oppure seguici su Facebook (http://www.facebook.com/Avaaz) o Twitter (http://twitter.com/Avaaz).<BR><BR>Questa e-mail è stata inviata a silvana.grippi@unifi.it. Per cambiare il tuo indirizzo e-mail, ricevere le e-mail in un'altra lingua o altre informazioni contattaci qui: http://www.avaaz.org/it/contact/?footer
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