La crisi ormai datata ci lascia tutti più poveri, tranne quei potentati economici e finanziari, holding, trust, e multinazionali che hanno creato questa ennesima crisi che non solo come sempre sfrutta e lucra vessando i servi della gleba, i servi dello Stato, i lavoratori e la nuova categoria dei precari, donne e uomini che per vivere devono affidarsi al lavoro, e rimanda con una tecnica secolare le soluzioni di uguaglianza, libertà, fraternità e democrazia che il popolo chiede da sempre, e per il quale negli anni ha lottato strenuamente, ha sofferto ed ha scelto la propria rapppresentanza, malgrado i continui tentativi delle classi dominanti di riggettarci tutti nelle condizioni a loro favorevoli, quali schiavi e forza lavoro senza diritti e dignità
Le ultime politiche economiche del nostro capitalismo abborracciato sono una serie di provvedimenti deleteri per tutte le categorie di lavoratori dipendenti. Commercianti, terzisti e partite IVA sono molto più protetti e garantiti, vuoi per l'indiscriminato aumento dei loro servizi e privilegi, vuoi per l'ottima rappresentanza Parlamentare vestita di verde che li difende e li protegge e che è riuscita a far passare leggi fiscali discriminanti per i dipendenti ma molto lucrative per imprese e impresari....
Son quelle persone, per non dire. sono quei fortunati o anche quegli extra-umani, che continuano a sbandierare senza vergogna motti e motivi, canzoni e leggi dove si raccontano che si sono fatti da soli che si sono sempre dati da fare, anche col Vaticano, lo IOR e le banche Caiman, con scudo fiscale berlusconiano che l'orribile ( ma per loro ottimo ) Governo nazionalsocialista che regge le disgrazie nostre e le fortune proprie in questo inizio di millennio e che sfascia ciò che è rimasto della ex 7° potenza industriale occidentale chiamata Italia e tra escort e veline, tronisti e lotterie e mancanza di democrazia governa il Paese.
Tra i tagli epocali del Ministro dell'Economia Tremonti e gli ordini dell'organizzatore Brunetta, gli ominicchi e gli speculatori, le banche e i grandi ladri sono la classe sociale che sta guadagnando denaro in questa crisi secolare, anche perché sono riusciti a strappare a sé stessi e alle proprie rapacità commerciali molti buoni finanziamenti ed altrettanto ottime elargizioni fiscali, tra impunità ed immunità. Non c'è più anche il falso in bilancio, e l'adesione esterna a mafie varie e criminalità organizzata, tanto per gradire, così come non ci sono denari per case, asili, scuole, lavoro, università, welfare e ricerca. In compenso i monasteri e i conventi trasformati in Bed & Breakfast non pagono l'ICI, l'IVA e hanno trasformato le suore in badanti e infermiere, così rispettando la Regola della Monarchia assoluta che regna di la dal Tevere, che oramai col Nazareno ha poco da dividere, ma molto da spartire con affaristi, faccendieri e politici codini.
Naturalmente il costo di questa crisi che nasce da operazioni prettamente di mercato e finanza, lo pagano per intero tutti i lavoratori dipendenti, i giovani e i precari, le maestranze statali e i padroncini delle piccole imprese artigianali e manufatturiere.
Nella grande Industria invece l' ultima novità si chiama " teoria economica Marchionne " perché il costoso Ministro del lavoro Sacconi si è dato disperso, e non ce l'ha fatta più ad inventare delle nuove manovre per togliere ai lavoranti, e tagliare ai lavoratori, e delgare ad altri periodi favorevoli le ennesime vessazioni da trasformare complicemente in leggi.
Così dopo aver rimediato due sonori ceffoni dalla FIOM e due carezze da UIL e CISL ( che sono ormai sindacati che rappresentano solamente sé stessi) ha ri-scoperto d'essere molto più sensibile a lascivi gesti romantici che porsi come mediatore nel confronto tra le parti sociali, (come insegna ogni trattativa sindacale) ed ha licenziato sé stesso come ministro delle Repubblica e mr.Landini e i rappresentanti sindacali maggioritari presenti nelle fabbriche, dichiarando che queste ultime sono minoritarie, tanto nessuno controlla più il controllore ed ha regalato al Marchionne comodo, la carta bianca che da mesi occupa impropriamente il suo ufficio.
Il timore è quello di fare la fine di Biagi, si è poi detto il ministro ex socialist. Fare la fine dell'eminente e disgraziatamente per lui ucciso ed incensato Marco Biagi, il quale era l'economista (che è stato) terminato stranamente alla vigilia di certuni provvedimenti legislativi contro l'iniziativa e la rappresentanza sindacale, e dal varo di quella legge che porta il suo nome e che è andata giusta giusta a stabilire, ad indicare lo spazio dell'iniziativa della grande industria ed impresaria per la creazione del precariato.
Naturalmente ci è stato detto che i responsabili dell'efferato delitto sono state le frange ultime dei gruppi insurrezionali armati (vecchie Brigate rosse...ma nuove direttive) che avrebbero sparato le ultime cartucce contro il Sistema, colpendo l'uomo che, genio e securitad si era inventato la nuova corrente normativa che regola la contemporanea Politica del Lavoro, fatta di doveri e diritti, che pare non aver incontrato l'una il favore dell'Impresa, l'altra la condiscendenza richiesta di chi lavora. Le parole spese sono molte mentre la crisi della finanza si riflette sulla povertà strisciante reale di tutti noi.
Fanno ridere le manovre di piccolo cabotaggio che questo Governo ha imposto al Paese, preferendo salvare chi la crisi l'ha prodotta invece di chi la subisce. Un diverso Governo, uno un poco più popolare, avrebbe assorbito in Banca d'Italia tutti gli sportelli insolventi, provando a rinforzare la Banca Centrale Nazionale e cm dire: rilevando gli interessi passivi, probabilmente da questa crisi almeno gli organismi di controllo e spesa si sarebbero rinforzati, avvicinando il Paese ad una "pulizia" finanziaria che avrebbe riportato dalla crisi almeno alcuni aspetti positivi.
Se puoi garantire 187 miliardi di euro a garanzia del risparmio, non si capisce perché si continui a urlare che soldi non ci sono, ma naturalmente se i denari sono stati messi a garanzia delle insolvenze bancarie è certo che non ne hai poi molti per rilanciare le imprese e i cittadini lavoranti. Così anche dall'opposizione non si può che sentire note di accomodamento, mentre a me era parso che le intenzioni del segretario del PD Bersani fossero di altra natura.
Rilanciare l'economia con la trasformazione energetica (foto-voltaico e green energy) piano strutturale specie al sud di opere pubbliche di rafforzamento territoriale ( ferrovie, porti, politica di salvaguardia del territorio); distribuzione delle terre incolte per rinforzare l'agricoltura ( tanti giovani preferirebbero in questo periodo rilanciarsi attraverso la creazione in proprio o in cooperativa di una agricoltura sostenibile ed ecologica) che almeno sarebbe andata incontro a quanto richiesto dalle opposizioni parlamentari, nello spirito di quella collaborazione che viene sempre adontata e mai realizzata dal Governo Berlusconi, il quale proprio per la piccola politica d'interesse personale, preferisce tenere alto e aperto lo scontro con il centro-sinistra. Così tutti noi boccheggiamo e le famiglie stanno dando sotto esaurendo i risparmi degli ultimi 10 anni e non se ne vede la fine, anche perché il ministro Tremonti sul tavolo della crisi, in sede Europea si è fatto forte proprio della forza del risparmio famigliare italiano.
Ma questa è da sempre la politica di un Governo conservatore di destra. Conservatore di antichi privilegi, il quale in questo momento storico istituzionale è solamente un rappresentante minoritario della nazione, eletto a maggioranza del 45% avendo ricevuto solamente il 32% di preferenze del 78% dei cittadini votanti, che vuol dire 2 persone su 10.
Ma questa è tutta un'altra storia che racconterò in un altro momento. a presto
walter maccari - www.nuova resistenza.org
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