Domenica 23 ottobre in Val di Susa si è consumata l’ultima e l’ennesima “battaglia” del popolo anti Tav. Una battaglia che nonostante le gufate, di giornalisti, oppositori e dispacci governativi si è manifestata in maniera pacifica ma determinata. La solita determinazione che caratterizza la popolazione valsusina ma non solo…..la lotta contro lo scempio inutile e dannoso è ormai divenuto patrimonio di tanti: di molti torinesi, soprattutto giovani che ormai chiamano queste splendide montagne che gli interessi di pochi vorrebbero deturpare con il passaggio del treno ad alta velocità, affettuosamente e confidenzialmente “la valle”; ma anche di tanti attivisti di altre parti d’Italia e d’Europa. E anche la mia….abitante nel comune di Firenze e che ho ben presente i danni che la Tav ha causato e sta causando nel Mugello.. e che prova un senso tra il rimpianto e la vergogna per aver “permesso” che ci bucassero Monte Morello e ci sfregiassero il Mugello… Questo senso di colpa che mi ha portato ad unirmi domenica scorsa al popolo no Tav che ha manifestato in val di Susa…..
Il clima con il quale è arrivata questa giornata di lotta era come detto sopra un clima di terrore… sembrava o a “qualcuno” sarebbe piaciuto che si consumasse l’epilogo degli scontri e degli incidenti avvenuti sabato 15 ottobre a Roma. I controlli della polizia erano serratissimi fin dal giorno prima… auto della digos già fermavano macchine e persone “sospette” (di che?) nelle strade intorno ad i centri sociali torinesi e i luoghi di aggregazione sociale e politica del capoluogo piemontese. Posti di blocco e filtri della polizia erano disseminati nelle strade e ai caselli che dividono Torino da Susa. Ma i tentativi di fermare, disgregare npon sono serviti a niente. Ventimila persone di tutte le età hanno manifestato camminando per sentieri di montagna tra castagneti, fiumi , tagliando le reti e violando così la zona rossa imposta e allargata per non fare arrivare i manifestanti a ridosso del cantiere. Ma ci siamo arrivati… in maniera composta ma determinata… senza violenza ne verbale ne fisica ma con tanta incazzatura. Sentieri difficili… e ad attenderci tanta polizia in assetto anti sommossa e con i lacrimogeni pronti ad essere sparati… il ministro Maroni stesso qualche mese fa non aveva detto che in Val di Susa c’è qualcuno vuole il morto? (http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_10/maroni-tav-scontri_90cd6a7a-db95-11e0-b2c4-3586dc7a9584.shtml).... Ma non solo.. ci hanno atteso anche i ragazzi, le ragazze, le donne e gli uomini del presidio permanente accogliendoci in clima gioioso con vino rosso, cibo e caffe. Perché le zone rosse, nonostante la campagna mediatica terroristica e nonostante gli impervi sentieri…… quasi 20000 persone sono arrivate a ridosso del cantiere. E per l’ennesima volta il messaggio è stato chiaro…A SARA’ DURA!
Gabriele Morandi
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