Questo sabato, 22 ottobre, si è tenuta a Bologna la manifestazione indetta dagli operai GKN, guidata dal motto "convergere per insorgere".
In effetti, si è assistito a una vera e propria convergenza, organizzata con successo dal collettivo di fabbrica e accolta favorevolmente da i gruppi bolognesi e nazionali: il corteo, di 15.000 persone secondo la questura e più del doppio secondo gli organizzatori, ha visto la partecipazione dei gruppi ambientalisti (Fridays For Future e Extinction Rebellion), dei collettivi studenteschi (CUA, Cambiare Rotta), delle associazioni femministe e dei sindacati di base (forte la presenza dei COBAS), assieme a tutte quelle sigle che compongono la vasta galassia della sinistra locale e nazionale. In un lungo serpente, la manifestazione è partita da piazza XX Settebre (davanti alla stazione centrale) per attraversare le periferie e occupare la tangenziale, dove si è assistito ad azioni simboliche come la sanzione di una sede dell'ENI e la costruzione di una barricata sulla strada stessa, ma anche festose, come il lancio di fuochi d'artificio e i vari dj set che si dipanavano lungo il corteo. Dopo di ciò, la manifestazione è ritornata verso il centro passando per la Bolognina, storico quartiere operaio e multietnico, per concludersi con un concerto nella piazza di partenza.
La partecipazione di anime così diverse e certe volte distanti risponde a un motivo essenziale: l'unione di tutte le lotte in virtù del loro richiamarsi a vicenda, in un circolo di ingiustizia contro cui è necessario combattere tutti assieme. Come dice l'appello degli organizzatori, infatti, "Siamo nella costante lotta per arrivare a fine mese [...]. Ma la lotta per arrivare a fine mese non ha nessun senso se non si vince quella contro la 'fine del mondo'. [...] Vivere una vita non vuol dire solo avere un'occupazione e un salario, ma ha a che fare con la qualità del nostro tempo libero e dei luoghi che viviamo, con il riconoscimento delle nostre identità, con la dimensione ecologica del nostro contesto quotidiano, con i tanti diritti inalienabili che rivendichiamo nelle nostre città, a partire da casa, spazi sociali, mobilità collettiva e sostenibile, sanità e cultura."
Così, il collettivo di fabbrica dà una grande lezione di quella che, nella teoria della sinistra contemporanea, viene chiamata Intersezionalità, ovvero l'idea che tutte le ingiustizie siano da rimandare a una matrice comune (che è quella del Capitale), e che dunque tutte le lotte siano correlate tra loro in maniere indissolubile, senza una priorità o una minorità di nessuna di esse. Tutto questo in una prospettiva profondamente cambiata rispetto a qualche decennio fa. Se la sinistra novecentesca poteva infatti aspirare alla cosiddetta condizione "del borghese universale" (che mirava ad espandere il benessere delle classi più agiate a tutta la popolazione), le questioni odierne invitano invece a un ripensamento totale della nostra società, da tutti i punti di vista: l'ecologismo ci insegna che il mondo è ridotto allo stremo e che verrebbe distrutto più velocemente se tutti avessero lo stesso stile di vita dei paesi del primo mondo; le lotte femministe e delle soggettività queer ci invitano a ripensare il modello familiare e di genere, assieme alle stesse relazioni interpersonali che costituiscono la base della nostra società; l'evoluzione del capitalismo finanziario e i nuovi tipi di precarietà ci suggeriscono di guardare alla condizione operaia in modo diverso, più fluido ed comprensivo, e ad organizzare nuovi metodi di lotta per la salvaguardia dei suoi diritti e delle sue rivendicazioni. Insomma, tutta la società contemporanea sembra andare verso il baratro, e la lotta per impedirlo deve esse trasversale e, sopratutto, coinvolgere tutte le soggettività e i piani della nostra esistenza, per realizzare veramente l'antico ideale della "nuova umanità".
Naturalmente, questo è un discorso che può apparire utopistico, ma nonostante ciò è importante non scordare l'obiettivo, così che le azioni e i pensieri di ogni giorno siano guidati e concentrati su di esso, e non dispersi e casuali. E in questo senso risulta importante la lezione impartita dalla GKN: "Convergere per Insorgere", contro un sistema guasto alla radice, per un futuro luminoso e "per una vita bella" in una società che rispetti le esigenze e le identità di tutte e tutti, non devasti il pianeta e non sfrutti le persone.
Per leggere l'appello completo degli organizzatori: https://bologna22ottobre22.indivia.net/2022/09/24/ciao-mondo/
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