E' morto oggi il grande scrittore albanese Ismail Kadare, aveva 88 anni.
La notizia, confermata dal suo editore, Bujar Hudhri, e da un ospedale di Tirana, ha scosso il mondo letterario, anche per la fama che il grande scrittore albanese ha acquisito durante la sua vita (soprattutto durante gli anni del regime comunista, da Kadare attaccato più volte, anche per mezzo di interessanti quanto taglienti allegorie).
I medici hanno tentato di rianimare più volte lo scrittore, dopo che era stato ricoverato senza segni di vita, ma hanno dovuto dichiarare la sua morte alle h. 8.40.
Kadare iniziò scrivendo principalmente poesie, ma fu grazie al romanzo "Il generale dell'armata morta" che divenne una figura di spicco in Albania, dandogli notorietà internazionale.
Il fatto che valorizza ancor più l'opera di Kadare fu che, in quegl'anni, la situazione in Albania non era paragonabile ad altri Paesi comunisti europei, dove un certo dissenso a livello pubblico era tollerato; la situazione della terra natale dello scrittore era paragonabile a quella della Corea del Nord odierna, o l'ex Sovietica di Stalin degli anni trenta. Come già accennato, Kadare usò ogni occasione per attaccare il regime per mezzo di allegorie politiche. A testimoniare questo fatto, molti dei romanzi dello scrittore sono stati banditi dallo Stato, tra cui ricordiamo Concerto alla fine dell'inverno, Il mostro e Il palazzo dei sogni.
Ismail Kadare era perciò considerato il più grande scrittore albanese vivente.
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