Firenze incontra Caterina Bonvicini
Caterina Bonvicini è una scrittrice italiana. Vincitrice di numerosi premi tra cui il Rapallo Carige per la donna scrittrice e il Grand Prix de l'héroïne Madame Figaro, per il suo libro L’equilibrio degli squali (Garzanti, 2008), tradotto poi da editori prestigiosi come Gallimard in Francia e S. Fischer in Germania. Ha pubblicato diversi libri con Garzanti ed Einaudi ed è autrice di due romanzi per ragazzi: Uno due tre liberi tutti! (Feltrinelli, 2006) e In bocca al bruco (Salani. 2011).
Oggi torna con un nuovo romanzo “Tutte le donne di”, del quale discuterà con Lea Mattarella (docente di Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti, giornalista e appassionata di letteratura) e Fulvio Paloscia (critico musicale per La Repubblica) giovedì 14 aprile 2016, dalle 18,30, presso la Feltrinelli di piazza della Repubblica a Firenze.
“Tutte le donne di” è un piccolo capolavoro. Un affresco in cui ogni particolare vive di luci e di ombre. Una storia appassionante in cui l’assenza di un uomo dà finalmente voce alle donne della sua vita.
È un libro sull’amore, sulla famiglia e sulle sovrastrutture che la società impone.
Caterina Bonvicini si diverte a raccontare di queste donne borghesi, ricche e “drogate” dalla noia, le quali devono avere un uomo per sentirsi complete.
È la vigilia di Natale. Intorno alla tavola ci sono sette donne. Tutte le donne della vita di Vittorio, e lo stanno aspettando. Ma lui non arriva. Manda solo un enigmatico messaggio. Poche parole che rendono ancora più perturbante la sua assenza. Perché per ognuna di loro, in modo diverso, lui è il centro di un mondo: c'è la madre e c'è la sorella, ci sono la moglie, l'ex moglie e l'amante, la figlia adulta e la figlia adolescente... Il vuoto che lascia un uomo può diventare molto affollato. Ritrovare se stesse è allora necessario, vitale, indispensabile. Bisogna farlo insieme, avere il coraggio di appoggiarsi l'una all'altra. Bisogna accettare che un amore desiderato e assoluto è invece frammentario e condiviso. Condiviso proprio con quelle donne per cui si prova astio e rancore. Eppure anche da questi sentimenti può nascere un'inattesa complicità, una solidarietà finora sconosciuta.
Forse solo così la lontananza di Vittorio può diventare un'occasione per guardare le cose in modo nuovo.
È una commedia ironica e spietata, costruita come un giallo, nella quale anche la persona a noi più vicina può svelare all'improvviso un lato che agli altri sfugge.
Sentirsi liberi di essere se stessi è una lunga conquista, che può arrivare quando meno te l'aspetti.
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