Ci sono stati nel nostro florido paese anni in cui la vita era molto difficile. Un pò come oggi dove ad ogni piè sospinto quella apocalittica trave che gravita sulle nostre teste sembra cedere. Ebbene erano gli anni settanta e molti ricorderanno che fra sparatorie, rapimenti e violenze varie la situazione nazionale reggeva come la trave di cui sopra. Solerti democristiani, cardinali e probiviri dell'equilibrio nazionale giocavano a ramino per vedere come quella trave non doveva lasciare la sua collocazione. Furono anni difficili. Ma furono anni in cui uscì fuori l'ironia, la risata. Finalmente dopo aver crocifisso Totò, Peppino De Filippo ed altri si iniziava a capire quanto bene avessero fatto ad una umanità che aveva vissuto nel cono di una guerra e di una dittatura. Il seguito non fu splendente. Ebbene in mezzo all'idea che si poteva ridere, si poteva dissacrare intervennero personaggi assurdi, incredibili che firmarono una testata come Il Male. Ma Linus neanche scherzava e fra i fumetti nasceva Alan Ford. Mentre Pino Zac disegnava il suo Kirie Eleison. I film iniziarono ad essere divisi fra serie a, b, c e personaggi come Lino Banfi, Alvaro Vitali e tanti altri divennero i paladini di un modo di vivere sicuramente sbracato ma meno disperato. In mezzo a tutto ciò fra le melense canzoni di Orietta Berti, dei Ricchi e Poveri, di Toto Cutugno si affacciarono 4/5 giovani che si divertivano a fare dischi; divennero gli Squallor. Uno di loro era Alfredo Cerruti. Napoletano doc della Napoli alta, Cerruti sceglie una vita avventurosa come scappare da Napoli per approdare a Milano e fare l'autista di Gino Paoli. Da li il passo è breve ed entra nella più incredibile etichetta discografica del paese: la CGD. Qui trova altri tre personaggi/quattro che saranno come degli iniziati: Giancarlo Bigazzi, Daniele Pace, Totò Savio e anche Elio Gariboldi. Ognuno di loro creava una parte del patrimonio pop italiano. Ma negli anfratti della CGD, nei sotterranei dell'enorme fortino creato da Latislao Sugar si aggiravano e incidevano cose strane. Una prima fu 38 Luglio che disorientò l'ascoltatore medio. Poi da li qualche cosa successe e uscirono i primi lp: Troia, Vacca ,Palle, Pompa, Cappelle . Era iniziata l'era della rottura. La musica era cambiata e gli Squallor vennero additati ed accusati di essere dei guastatori, dei blasfemi, dei lestofanti della musica. Aprirono il varco in un periodo brutto, scuro della nostra storia. Apparentemente facevano solo ridere ma svelarono tante follie dei costumi degli italiani. Basti come esempio Berta che anticipava di gran lunga quello che poi sarebbe stato il futuro leghista. Fu una lunga parabola quella degli Squallor e di Cerruti che rimase per un certo tempo come direttore artistico della CGD per poi passare alla Ricordi. Da napoletano non amava le lungaggini, cercava di dissacrare tutto ciò che era esaltato. Cerruti non si tratteneva nei giudizi e nelle sue rare interviste si comprendeva come ben conoscesse il mondo della musica che probabilmente non amava. Ma fu un talent scout. E fu la voce degli Squallor. Erano morti tutti i quattro/cinque. Lui ancora era li a capire come finire quella benedetta partita a poker. La sua vita è stata una incredibile partita a poker. Contro se stesso. Con il senso del ridicolo in una nazione che si considera da sempre "seria" Cerruti e gli Squallor erano banditi dalla Rai. Tranne poi quando alcuni dirigenti capirono che la sua vena creativa serviva per i programmi di massimo intrattenimento. E' inutile ricordare la sua presenza in Indietro tutta e la sua lunga amicizia con Renzo Arbore e con Nino Frassica. Cerruti aveva intuito che l'Italia non avrebbe retto alla sua seriosità. Aveva ragione e oggi viviamo una situazione che assomiglia ad una rivista di Nino Taranto. Peccato che non ci sia più nessuno tanto capace di sfondare il senso comune delle cose, il rispetto delle regole e soprattutto quell'apparente perbenismo politico che tanto piaceva ai democristiani di allora e agli attuali politici. Sono giorni duri e lo saranno ancora di più perchè siamo consapevoli che la profondità di una risata ristabilisce la leggera durezza della vita. All'orizzonte il panorama sembra essere plumbeo e poco allegro. Ma da lontano quella voce strana, profonda e ridicola di Cerruti è il suono forte della resistenza. Ora più di allora E Pierpaolo tornerà più forte di prima...con la Zia Waller!