“Caro” presidente del consiglio,
ho riflettuto sui tuoi appelli alla “comunità” fatti nei mesi scorsi relativi alla drammatica situazione che stiamo vivendo. Parole come comunità, coesione, responsabilità, sono state le più usate nei tuoi discorsi, belle parole davvero ma...Vedi presidente, la tua comunità non è la mia, non può esserlo, e ti spiego perché anche se non te ne frega e credo che molti la pensino come il sottoscritto.
La mia comunità non sperpererebbe milioni di euro per il business della sanità privata per poi, come in questa situazione, piangere (fino ad un certo punto...) se mancano attrezzature e personale nella sanità pubblica. Non sarebbe così ipocrita da chiamare oggi “eroi” tutto il personale sanitario (tutto) mentre da anni, la TUA comunità, li ha additati come assenteisti e privilegiati, di cosa poi ancora ho da capirlo, ignorando le loro rivendicazioni professionali e salariali.
La mia comunità, non si metterebbe a cantare dalle finestre inni nazionali di dubbia coesione (o devo ricordare qui come avvenne l’unità d’Italia ? Lasciamo stare ...) quando buona parte dei Pavarotti della scala “B” interno “A” spesso sono dei benemeriti razzisti verso i propri connazionali del Sud oppure sono del Sud e sono razzisti con chi viene da più a Sud di loro! E poi non mi risulta che la peste del XV secolo sia stata allontanata con canti gregoriani o menestrelli vari.
La mia comunità, non avrebbe permesso che due Ras, guarda caso governatori di regioni del Nord, dettassero legge a seconda di cosa leggevano nell’oroscopo su come gestire l’ennesima emergenza, salvo poi non capirci più niente, al punto di richiamare un personaggio ambiguo, altro untore dei disastri e portatore anche di sfiga.
No presidente, la mia comunità non vuole militari e droni sulle strade per controllare un popolo e magari sparare a vista su un barbecue fatto in mezzo ad un bosco, o al pericolosissimo passeggiatore in solitaria, salvo poi lasciare che migliaia di lavoratori (risorse umane) si stipino in pullman o metro per andare a produrre beni essenziali come l’ultimo modello Fiat. Non aspetta che i lavoratori scendano in sciopero scavalcando, giustamente, le burocrazie sindacali e di stato... Lo so che molti italioti hanno orgasmi multipli urlando “legalità a tutti i costi“, ma magari sono personaggi che picchiano mogli e compagne e forse si scopano anche le figlie dentro il loro cristiano focolare domestico.
La mia comunità, non farebbe appelli per trovare fondi per la Protezione Civile o per i singoli ospedali dopo che sono stati spesi miliardi, per esempio, per gli F35 o per opere inutili (e l’elenco sarebbe lungo vedi TAV ) o peggio tramite la vostra Europa, pagare il pizzo al Sultano di Costantinopoli per fermare profughi, figli delle vostre aggressioni e magari foraggiando il “nemico”... quanti ospedali , attrezzature e strutture si potevano realizzare...
La mia comunità è altro.
P.S.: Se puoi, digli all’INPS di smetterla di fracassarci la ..... con lo spot che imperversa via TV, quando dicono che sono vicini ai cittadini. Io e i miei compagni di fabbrica (come altre migliaia) stiamo ancora aspettando l’erogazione della CI arretrata di diversi mesi.
Simone Fierucci operaio metalmeccanico.
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