
Riflessi di periferia - ph. silvana grippi
Aperta l'inchiesta sulla vita in perfieria di Firenze - E' finita la prima mostra sulle periferie: Ecco Novoli vista da alcuni autori DEApress
Quest'anno, come quello passato, il Centro Studi Sociali di DEApress in collaborazione con i fotografi, ripropone l'indagine e la mostra fotografica sul tema del velocissimo mutamento che i quartieri della periferia fiorentina stanno subendo, dal titolo "Le periferie urbane". La mostra si terrà presso il Comune di Firenze, quartiere 5, nella sala della Villa Pozzolini in viale Guidoni 188 a Firenze. A partecipare saranno i nuovi collaboratori della DEApress accompagnati da colleghi professionisti. "Le loro immagini e fotografie sono di una tale forza e qualità da riuscire a tagliare d'un colpo il flusso dei cliché sulle periferie": così Stefania Valbonesi, presentatrice della mostra precedente presso il circolo ARCI di Novoli, descriveva l'evento su stampatoscana.it.
I fotografi hanno nuovamente colto nei minimi particolari le centinaia di sfumature dei quartieri. Ogni storia, ogni scatto, ha il suo motivo e la sua ragion d'essere in un altro precedente scatto che misura e appella il nuovo e successivo in una catena infinita di rimandi che ha il suo culmine nella foto dei fotografi che scattano mentre vengono scattati.
Istantanee che rappresentano la quotidianità, riportando in vita ciò che ormai non esiste più. "Cancellati dalle mura ma non dalla nostra memoria, in una sorta di passaparola che attraverso un ponte artistico è riuscita a trasformarsi da una forma d'arte, quella dei writers urbani, a un'altra, quella della fotografia, rappresentando movimento, dinamicità e fluidità dell'esistere contemporaneo": così parlava la curatrice.
Un nuovo volto del quartiere era emerso per la prima volta dalla mostra fotografica degli anni passati: quello di una Novoli migrante. Una Novoli spiegata dai ragazzi richiedenti asilo, segnata dai racconti di chi cerca, nella sua nuova terra, di agganciarsi a ciò che in qualche modo sia riconoscibile, che sappia di familiare.
L'architetto e professore universitario del Dipartimento di Architettura Alberto Di Cintio sottolinea nuovamente come la mostra abbia il pregio di ricerca scientifica, con il suo susseguirsi senza fiato apprestato con materiali poveri (plexiglas e cartoncini), di materializzare quel senso di fretta, di indeterminatezza e non finitezza che si respira nello stesso quartiere, sventrato dalla tramvia in fieri, e fra gli stessi abitanti, frastornati ma resistenti.
Il lavoro è corale e la regia è di Silvana Grippi, fotogiornalista di Deapress, e "non ha sbavature" come ci tiene a sottolineare ancora una volta Stefania Valbonesi. Ai fotografi di base si accompagneranno nuovi fotografi in erba, che porteranno avanti un'attività di fotografia sociale.
FOTOGRAFI: Marco Agresti, Francesca Dari, Luca Grillandini, Silvana Grippi, Flavio Ferraro, Stefano Maulicino, Mariella Marzuoli, Andrea Berti, Thomas Maerten, più un gruppo di ragazzi richiedenti asilo, ospiti del Comune di Firenze, con i loro mediatori culturali.
L'inchiesta continua...
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