Hanns-Martin Shleyer, già gerarca nazista, poi alfiere del capitalismo “mannaro” della Germania Occidentale del secondo dopoguerra nonchè ex presidente della confindustria tedesca rivelò infine ai suoi sequestratori che fu nel 1944 che la Germania toccò il suo massimo indice di produttività (1). Anche se volessimo considerare altri fattori come ad esempio il tasso di disoccupazione, è evidente che è solo durante una guerra che il capitalismo davvero funziona, e più è disastrosa la guerra, maggiori sono i profitti di pescicani e sciacalletti.
Questo è spesso dimenticato dagli adoratori della crescita del PIL, che proclamano ai miscredenti i sacri miracoli portati dall'adorazione delle varie vacche sacre dell'industria e del commercio. Ma ne abbiamo avuto recente conferma con il miglioramento di tutti gli indicatori economici (2) conseguenza ovvia (ma da tutti taciuta) della guerra in Ucraina nonchè della guerra nel Medio oriente.
Come però succede ai principali "sistemi di fede" le cieche credenze si accompagnano ad espisodi farseschi, che degenerano nel grottesco e nel demenziale soprattutto quando appare evidente la natura di "gioco delle parti" persino dei conflitti più sanguinosi...
Il conflitto in Ucraina è lo scontro più sanguinoso che l'Europa vede dalla seconda guerra mondiale. Quotidianamente si ha notizia di intere divisioni decimate ...Ma anche in quel caso, ad "aprirci gli occhi" su come ogni guerra sia soprattutto una lucrosa occasione di guadagno per i soliti noti sono (tanti) episodi che rischiano di essere frettolosamente giudicati come "marginali"...
Parliamo del'ultimo di questi. La BBC, fonte non certo imparziale di notizie sul conflitto in Ucraina, di fronte all'evidenza dei fatti, ieri era costretta ad ammettere (3), circa l'avanzata delle truppe russe nella zona di Kharkiv: " Non esisteva una prima linea di difesa [...] I russi sono semplicemente entrati dentro. Sono entrati e basta, senza campi minati". Questo nonostante le fatture comprovanti l'acquisto delle mine, e nonostante che "i funzionari affermavano che le difese erano state costruite a caro prezzo". Ma non è tutto. La comica deblacle non ha impedito a Zelensky di parlare di "scontri feroci" (4).
Fin dall'inizio del conflitto, tutte le parti in causa si sono affrettate a coprire la scomoda (per tutti) realtà che la corruzione e i furti sulle commesse militari hanno ridotto l'esercito russo ad essere una vera e propria "tigre di carta". Verità scomoda a Putin, ma scomoda persino a Zelensky, nonchè ai tanti -europei e italiani- che ingrassano il proprio portafogli -direttamente e indirettamente- sulle forniture belliche. L'unico metodo efficace per coprirla è risultato essere -dopo varie prove e tentativi- quello di dotare in fretta e furia l'esercito ucraino di livelli -se pure in misura minore- paragonabili a quelli russi in quanto a furti e ruberie (5).
Noi non possiamo sottavalutare le difficoltà che sono state superate nel compimento di una così nobile impresa. Illustri analisti la ritenevano impossibile. Si trattava di "mettersi al passo" con generali russi che rubavano letteralmente di tutto da almeno vent'anni. C'è stato bisogno di portare direttamente sul campo un gran numero di esperti occidentali, gente dimostratasi in precedenza capace di riempirsi le tasche di soldi persino nel nulla assoluto dell'Afghanistan...Ma alla fine, l'ingegno e la perseveranza occidentale hanno dati i loro frutti.
Con queste premesse diventa comprensibile la smania bellicista che investe tutti i settori della società italiana e europea. Si può dire che neppure l'aspetto "spirituale" della questione è stato trascurato. Putin, in Occidente, è il comodissimo nonchè volenteroso capro epiatorio di tutto ciò che non piace. L'immigrazione è colpa di Putin (6). Gli scherzi telefonici? Colpa di Putin, ovviamente (7). I treni in ritardo? Hacker russi (8).
L'ego del Vladimir in questione, che -abbastanza evidentemente- ha sempre sofferto di un malcelato complesso d'inferiorità, non può che bearsi di tanta presupposta "potenza". Anche gli oligarchi russi -le cui imprese ladresche sono alla base di tutto l'accaduto- fuggono così ad ogni responsabilità. I leader europei trovano un'auto-giustificazione alle imprese più vergognose come l'introduzione della censura sulle fonti russe (9), e c'è un bel "pastone" nel trogolo da cui si ingozzano tutti i grandi e piccoli porcini di Piazza Affari. Zelensky poi "è l'eroe" del momento. Chi si lamenta?
Questo "gioco", però avviene a scapito delle classi più basse della società dei paesi coinvolti, che anche quando non vanno direttamente al fronte, vedono tagliati servizi essenziali. Inoltre è evidente che questo meccanismo lavora contro ogni senso di consapevolezza e di "realtà dei fatti" da parte di tutti noi. Non si può inoltre escludere che tutto ciò "possa finire male" soprattutto se i vari sciacalletti si vedessero improvvisamente "sottratto l'osso" dei succosi contratti per la ricostruzione già firmati...
Fabrizio Cucchi, DEApress
(1)“L’autunno tedesco” Peter-Jürgen Boock, DeriveApprodi, Roma 2003, pag. 93
(2) si veda https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/bollettino-economico/2024-2/index.html?dotcache=refresh
(3)https://www.bbc.com/news/articles/c72p0xx410xo
(4) Il Tirreno 13 Maggio 2024. Articolo di I. Panzeri pag.8
(5)Ad es. https://it.euronews.com/2024/01/28/ucraina-sottratti-circa-40-milioni-di-dollari-per-lacquisto-di-armi-cinque-indagati
(6)https://www.editorialedomani.it/politica/italia/putin-wagner-migranti-governo-meloni-r7ifuo3v
(7)https://www.repubblica.it/politica/2023/11/02/news/scherzo_telefonico_meloni_sicurezza_palazzo_chigi-419360428/
(8) https://www.romatoday.it/cronaca/attacco-hacker-ferrovie-dello-stato-termini.html
(9) https://europa.today.it/attualita/media-russi-sputnik-vietati-ue.html
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