I
grandi ricchi: l'1 per cento graziato da fisco e politica per tutti questi anni adesso sono ad una stretta. Non è più sostenibile che a pagare siano sempre le fasce più povere.
“Caro Cameron, fammi pagare più tasse” è l'ultimo appello in ordine di tempo venuto dallo scrittore inglese Mark Haddon. “Le vostre misure di austerità hanno fatto soffrire molta gente ma non hanno neanche sfiorato i benestanti come me”. Un'affermazione- quella dello scrittore inglese – che lascia pensare come la desuguaglianza in tutta Europa e in parte del mondo occidentale sia ormai arrivata a livelli davvero insopportabili.
L'Espresso di questa settimana riporta le dichiarazioni di alcuni abbienti riguardo la possibilità di patrimoniali o comunque l'inserimento di questa categoria a dover contribuire ai sacrifici.
Tutte le risposte si dicono favorevoli. Ma non troppo.
Patrizio Bertelli – amministratore delegato del gruppo Prada - sostiene che la categoria molto benestante accetterà una patrimoniale – ragionevole - a fronte di abbattere il debito.
Flavio Briatore ha il timore che che la patrimoniale venga letta come una punizione per i più redditualmente fortunati. Carla Fendi vuole essere certa che i suoi sforzi non vengano richiesti dopo sette, otto mesi in occasioni di nuova emergenza. Mario Poletti Polegato della Geox è disposto a dare qualcosa in via straordinaria.
Solo due degli intervistati dall'Espresso, sembrano essere meglio disposti: Vito Gamberale, ex amministratore delegato di autostrade: “Sono d'accordo nel far pagare chi possiede patrimoni. E non è vero che avrebbe un effetto depressivo”. E Sergio Dompè, industriale farmaceutico: “Ho sempre creduto al ruolo sociale dell'imprenditore e sarei disposto a pagare più tasse degli altri anche se i conti dell'Italia andassero bene”.
In questa penuria di senso civico è difficile che un Paese come l'Italia possa trovare la forza di uscire da una crisi di questa portata. Ma è anche vero che le cose stanno cambiando non solo in Italia. Tutta l'Europa, tutti gli europei adesso sono davvero stanchi di subire desuguaglianze sociali, economiche e di classe che non hanno più un senso se non nella prevaricazione e nella ingiustizia ormai prive di di altra sopportazione.
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