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Una petizione per Edison

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“E’ stato un fine settimana incredibile, un vero e proprio assalto. Le code alle casse hanno raggiunto picchi di 50 minuti: cose mai viste, nemmeno nei periodi più affollati dell’anno come quello natalizio”. Questo ci racconta Simone, uno dei librai della Edison, a smentire categoricamente i pontefici che vogliono farci credere che i libri cartacei siano ormai obsoleti e che il mondo sia lanciato verso le magnifiche sorti e progressive dell’immateriale.

Il libro è vivo e vegeto, e con esso clamorosamente anche la libreria Edison, se è vero che ieri mattina in un tranquillo lunedì di ottobre, attorno alle 10.00, c’erano tra le 100 e le 150 persone che si aggiravano “affamate” tra gli scaffali. Con domande, richieste, a caccia di un consiglio o un’indicazione di lettura: un ritmo da far girare la testa ai librai in servizio in quel momento. Un “turbine intelligente”, volendo citare un prezioso tascabile adelphiano.

In tanto viavai non c’è solo il commercio e la caccia allo sconto (peraltro nemmeno clamoroso ma il 30%, quello di una “normale” campagna sui tascabili pre-legge Levi…) ma anche tanta incredulità, una costante testimonianza di affetto nei confronti dei lavoratori e di un luogo che, in tanti anni, ha saputo diventare contemporaneamente negozio, punto d’incontro, spazio culturale nonché riferimento per tanti autori fiorentini e non solo.

Tra gli innumerevoli episodi quello di un ragazzo che, avvicinandosi timidamente a Maurizio, uno dei decani della libreria, gli sussurra “mi dispiace molto che chiudete” per poi andarsene via ancor più imbarazzato di come era arrivato. Tutta questa partecipazione, abbondantemente dimostrata da clienti abituali o da quelli occasionali, non salverà la libreria che galoppa inesorabilmente verso la chiusura.

Per fortuna però, in questa atmosfera un po’ stordente, c’è ancora spazio per tanta lucidità. Così i dipendenti Edison hanno organizzato una raccolta firme per una petizione rivolta al Comune di Firenze, con queste parole, che riportiamo integralmente nella loro estrema chiarezza: “Purtroppo per la Libreria Edison non ci sarà più niente da fare, è destinata alla chiusura entro la fine dell'anno. Ma molto si può fare ancora per lo spazio in cui la libreria opera. Infatti sull'immobile di piazza della Repubblica, così come su altri edifici che ospitano librerie, cinema e teatri, c’è da molti anni un vincolo di destinazione d'uso posto dal Comune. Tale vincolo garantisce che il almeno il 70% dell'area debba continuare ad essere adibita ad attività culturale. Tra l'altro quello di piazza della Repubblica è un spazio dove una libreria ha sempre ben funzionato e quindi, in questo caso, non varrebbe neanche una motivazione di convenienza economica per il cambio di destinazione. Per evitare che il Consiglio Comunale cambi oppure interpreti in modo eccessivamente ampio tale vincolo, per evitare che il centro di Firenze si svuoti sempre più di attività a vocazione culturale, per far sì che in piazza della Repubblica possa di nuovo essere aperta una libreria, vi invitiamo a venire a firmare la nostra petizione”.

Tanti lo hanno già fatto, ancora ieri mattina diverse persone si sono avvicinate per aggiungere il loro nome ad una lista che si allunga sempre più. Una lista di cittadini, prima ancora che lettori o “consumatori”, che chiede una cosa semplice: lasciateci Edison o almeno qualcosa di simile. L’ennesima multinazionale può attendere. O no?

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Ultimo aggiornamento ( Martedì 09 Ottobre 2012 13:14 )  

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