Oggi 14 gennaio 2013 è morto Prospero Gallinari.
"Un uomo molto serio e silenzioso che parlava poco del suo passato, un partigiano d'altri tempi".
Prospero Gallinari è nato il 1 gennaio del 1951 a Reggio Emilia. Dopo la formazione avuta nella FGCI diventa militante delle Brigate Rosse fino alla comunicazione della fine della lotta armata (1988). Arrestato per la prima volta nel 1974, fu condannato a tre ergastoli. Dopo quindici anni di detenzione, vissute in carceri speciali, viene messo in libertà per motivi gravi di salute.
Alcuni cenni sulla sua vita:…Alla fine del 1969 aderisce e milita in un gruppo, che esce dal PCI dopo il Convegno di Pecorile, chiamato il gruppo dell'appartamento. Il gruppo inizia un percorso di lotta armata per il comunismo, e aderisce alle Brigate Rosse nel primi anni settanta. Nel 1974 partecipa al sequestro del Giudice Mario Sossi e viene arrestato a Torino, resterà in carcere fino al 1976, anno in cui evade dal carcere di Treviso. Rivendica politicamente l'omicidio di Francesco Coco e gli agenti della scorta. Nel 1978 partecipa al sequestro di Aldo Moro. Sarà uno dei quattro componenti della colonna romana (travestiti da avieri dell'Alitalia). Ha passato tutti i "cinquantacinque giorni" con Aldo Moro nella casa di Via Montalcini 8. Durante il suo arresto venne ferito alla testa dalla polizia. Viene arrestato il 24 settembre del 1979. Considerato "irriducibile" in quanto non collabora con la polizia, ma continuata a prendere parte alle analisi politiche sul passato. Nel 1988, Gallinari, quando finisce l'UCCC, aderisce alle lotte per la libertà dei detenuti come Renato Curcio.
Il comunicato di chiusura della lotta armata inizia così: "Partiamo una volta tanto da un fatto che ci riguarda. Oggi, ottobre 1988 le Brigate Rosse coincidono di fatto con i prigionieri delle Brigate Rosse". Quest'ultimo comunicato difende l'esperienza personale e politica della scelta rivoluzionaria. Nel 1993, Mario Moretti, con un libro-intervista, discolpa Gallinari, considerato fino ad allora l'esecutore materiale dell'uccisione di Moro. Nella metà degli anni novanta, Gallinari, a causa di gravi motivi legati alla salute (a causa dei proiettili ricevuti durante l'arresto del 1979 ed era anche invalido al 100% per problemi al cuore). Esce di prigione dopo quindici anni e riesce ad ottenere i primi permessi premio per tornare a casa. Dopo oltre trentanni ancora oggi non era libero.
Pio Baldelli presentò Gallinari per la prima volta a Firenze durante il suo permesso premio (metà anni novanta) presso la Libreria Utopia, insieme a Maurizio Lampronti (Archivio Storico il sessantotto), Angelo Basone (compagno di lotta), Vainer Burani (Avvocato), coordinatrice dell'iniziativa Silvana Grippi (Giornalista DEApress).
Torna nuovamente a Firenze in modo virtuale (con un video) per presentare, insieme ad Angelo Basone, la pubblicazione del libro "Un contadino nella Metropoli" Ed. Bompiani. Un libro di memorie che fornisce il suo punto di vista sulle sue ragioni e sugli avvenimenti di cui le Brigate Rosse sono state protagoniste. Pio Baldelli disse di lui: Ho conosciuto Prospero come uomo serio, coraggioso, leale e atruista".
Silvana Grippi con Prospero Gallinari - Presso la libreria Utopia, Firenze - 1998
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