Classe '52 e un talento avvinghiato agli arti inferiori: Pietro Mennea, atleta, politico, saggista italiano, è morto in una clinica a Roma. I funerali saranno celebrati Sabato, alle ore 10:00, a Roma, nella Basilica Santa Sabina, nell'Aventino. Campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca negli anni '80, segna coi suoi tempi nella specialità il record europeo. La freccia del Sud, come lo chiamano, orgoglio sportivo italiano, fu anche avvocato e commercialista. Come se non bastasse, pensereste voi, questo talentuoso corpo si laurea quattro volte: Scienze politiche, giurisprudenza, scienze motorie e lettere. Il binomio mens sana in corpore sano, certo, in lui può esser confermato! Nel 2006, con la moglie, promuove il lavoro della Fondazione Pietro Mennea, onlus che assiste socialmente enti e progetti che, attraverso la ricerca medica o l'importanza dello sport, hanno obbiettivi il cui vantaggio è generale. Tra le lotte della Fondazione, ricordiamo quella contro il doping, contro un certo modo di fare sport, che punta sulla vittoria senza passare attraverso la fragilità dell'essere umano, anzi pretendendo di scavalcarla.
Un modo di fare sport che priva un'attività agonistica del suo valore altro, alto: la competizione sul campo è innanzitutto una sfida contro l'abulia, l'apatia di ognuno di noi, dei nostri limiti. È una sfida, avvincente, in cui il nemico principale è nella nostra testa, nel nostro appropriato grado di determinazione. E una lotta a tu per tu col nostro io non si può fingere, non si possono fingere sorrisi di traguardi raggiunti, perchè l'inganno non regge il confronto con la coscienza. Lo sport, la vittoria alle Olimpiadi, era motivo di grande prestigio presso I nostri antenati Greci, I cui scrittori narrano gli eventi di politica interna e estera proprio a partire dalla numerazione dell'appuntamento sportivo. Un'importanza che si svuota di senso, con la cronaca dei tg che ci parlano di presunte partire comprate, di accordi sottobanco, di stimoli artificiali che deprimono lo spirito stesso dello sport relegandolo a pura apparenza, a neolimpismo decostruito sull'onda del prestigio delle società sportive.
Mennea è stato anche un europarlamentare, dal 1999 al 2004.
Il 21 di questo mese si spegne nella capitale romana, all'età di 60 anni. Un minuto di silenzio stasera, a Ginevra, prima del fischio di inizio dell'amichevole Italia-Brasile, per ricordare questa leggenda dello sport, che ebbe tempo e voglia durante la sua vita anche per dedicarsi ad altri interessi.
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