L’Associazione di Volontariato “Granello di Senape Padova”, promuove in maniera efficace ed innovativa attività volte alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema del carcere , progetti di potenziamento delle misure alternative alla detenzione, per il reinserimento del condannato nel mondo del lavoro e molto altro, affinché la pena non sia solo una misura punitiva, ma soprattutto un’opera rieducativa.
Il secondo comma dell’art. 27 della Costituzione recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.Il termine “educare”, deriva dal latino educĕre , «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro",dall'unione di ē- (“da, fuori da”) e dūcĕre ("condurre"), al quale va sommato il prefisso “ri-“. Questo indica che il processo rieducativo deve essere ripercorso, in questo specifico caso, attraverso la correzione.
Quanto detto e quanto previsto a livello costituzionale, intende dunque sottolineare come la pena all’interno degli Istituti penitenziari sia già rappresentata dalla privazione della libertà del detenuto.
Il percorso che il recluso intraprende, dovrà dunque essere caratterizzato da attività mirate al suo reinserimento sociale.
L’Associazione “Granello di Senape Padova”, tra i vari progetti messi in campo, ne gestisce in particolare uno, che ritengo molto interessante, “Il Centro documentazione Due Palazzi”, attivo nella Casa di Reclusione di Padova, che offre servizi di informazione, attraverso la rivista “Ristretti Orizzonti” e i relativi siti internet, www.ristretti.it e www.ristretti.org .
Il progetto conta sulla collaborazione di sessanta individui, tra detenuti e volontari esterni. E’ costituita dal “Gruppo Rassegna Stampa”, TG 2Palazzi e la redazione della rivista “Ristretti Orizzonti”.
Offre dunque un servizio che permette all’utente di aggiornarsi, grazie alle pagine web di cultura ed informazione, amministrate dai detenuti della Casa di Reclusione di Padova e dalle detenute dell’Istituto di Pena Femminile della Giudecca.
Il percorso intrapreso da questa Associazione è coraggioso, se visto nell’ottica di una società stanca, pronta a condannare e a difendersi, caratterizzata ormai dalla guerra di tutti contro tutti.
Non mi rimane che consigliare ai lettori di visitare il sito www.ristretti.it , ricordando che “Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni” Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo, 1866.
Agnese Giacobbe
Fonti:
http://www.altrodiritto.unifi.it/ricerche/migrdet/castella/cap1.htm
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