Questo articolo, lungi ad essere una "deificazione" del Centro DEA - la quale, la programmatrice, molto probabilmente, non approverebbe -, ha comunque, come intento, quello di valorizzare il lavoro che questa donna sta facendo, e ha fatto da oltre un ventennio, per l'associazione D.E.A., per il giornalismo, per le arti e la letteratura in generale, per i tanti ragazzi e ragazze che si sono succeduti negli anni, persone spesso in difficoltà più o meno gravi, e di differente origine.
Partirò dal generale, per poi andare allo specifico, su quello che l'associazione e l'amicizia di Silvana mi hanno dato.
D.E.A., acronimo che significa Didattica-Espressione-Ambiente, si è contraddistinta da sempre per il coraggio delle sue battaglie, portate alla luce attraverso il sito DEApress. Infatti, dando un'occhiata solamente ai titoli degli articoli, si può constatare che essi parlano di diritti violati, sgomberi/sfratti, immigrazione "violenta", ecc.: insomma, ingiustizie quotidiane, le quali per vari motivi non vengono trattate dai giornali più blasonati, o trattate dal solito punto di vista.
Qui, invece - e parlo per esperienza diretta - , una persona che sappia scrivere può dare libero sfogo alle sue idee, anche se queste talvolta si scontrano con quelle dell'associazione stessa; una situazione impensabile altrove e senza farsene vanto o pubblicità.
Oltreché al valore culturale, di onestà intellettuale, di vero libero giornalismo, l'associazione D.E.A. porta seco un'altra caratteristica, altrettanto importante: quella della sfera sociale, avendo dato l'opportunità a tante persone di riscattare - almeno sotto un certo punto di vista - i propri sbagli attraverso il lavoro, ovvero quella "rieducazione dell'individuo" tanto cara alla nostra Costituzione.
Nello specifico, per me il centro D.E.A., oltre ad essere stato un utile "trampolino" per il mondo del lavoro (rispettare gli impegni e gli orari; destreggiarsi fra le molteplici attività dell'associazione; migliorare la scrittura, attraverso i consigli di Silvana stessa), è divenuto un punto di riferimento affettivo, sia per l'opportunità di essere presente nella vita dell'associazione, sia per lo speciale rapporto che si è creato tra Silvana e me, la quale posso considerare qualcosa che si avvicina ad un mentore, io che, in quasi tutte le cose della vita, compresa la scrittura, sono sempre stato un "fiero" autodidatta.
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