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La Gabanella e il Fatto

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La Gabanella e il Fatto

Sì sa, tutti possono sbagliare, persino Milena Gabanelli, eroina di chi combatte contro i poteri forti, i furbi, i prepotenti, gli speculatori. E ovviamente può sbagliare il Fatto Quotidiano, il giornale, libero e indipendente, che fa della crociata per la legalità il suo credo e della Costituzione la sua linea politica.

Spiriti nobili, che si battono per la giustizia, e fanno bene il loro lavoro, anzi il loro lavoro è indispensabile, sopratutto in un paese come il nostro..

La premiata ditta Milena Gabanelli e Fatto Quotidiano il 28 novembre ha però mandato in scena un maldestro j'accuse nei confronti delle speculazioni e della mala gestione dello sviluppo della produzione energetica da fotovoltaico ed eolico in Italia.

Vediamo i fatti: in prima serata va in onda la puntata di Report intitolata “Girano le Pale”, molto eloquente. Si inizia con una serie di considerazioni inesatte, come affermare che viene richiesto l'allaccio alla rete di 120 mila MW (magari!) di nuovo potenza prodotta da eolico e fotovoltaico quando in realtà la potenza totale installata è di nemmeno 6 mila MW.

Tutta questa energia secondo la Gabanelli è prodotta da un fervore verde che fa spuntare ovunque pannelli fotovoltaici e pale eoliche. E tutto questo perché ce lo impone l'Europa.

Parte così la bella inchiesta di Alberto Nerazzini che affronta per primo il problema del fotovoltaico colpevole di averci fatto spendere per 20 anni 20 miliardi di euro. Infatti gli incentivi per gli impianti solari vengono definiti troppo elevati, e si traducono in un salasso sulla bolletta dei cittadini. Con banalità le tasse occulte per finanziare lo smantellamento delle vecchie centrali nucleari vengono accostante a quelle per lo sviluppo delle rinnovabili.

Il sistema di incentivi, che dovrebbe spingere l'Italia ad essere un paese con l'aria più pulita, con meno morti causa inquinamento e indipendente energeticamente, è definito “un perfetto meccanismo succhia soldi”.

Si passa poi ad analizzare il ritardo di due anni con cui vengono erogati i rimborsi per l'energia prodotta con i panelli fotovoltaici dai privati cittadini. Sarebbe stato bene chiarire che ci sono migliaia di aziende che offrono contratti che ti garantiscono un guadagno sicuro e senza ritardi. Dopo aver visto questo servizio chiunque avesse avuto l'idea di montare un impianto fotovoltaico sulla propria abitazione adesso l'ha cambiata.

Finalmente e giustamente viene affermato che per ogni MW di potenza da energie rinnovabili installata si dovrebbe ridurre di un MW la potenza prodotta da fonti fossili inquinanti. Ma poi si lascia spazio ad uno Sgarbi delirante che parla di “energia pulita di merda”. No comment.

La Gabanelli denuncia la mancanza di un piano energetico nazionale, ed ha ragione, peccato ci sia anche mancanza di informazione competente sulle questioni energetiche nazionali.

Si passa così alle pale eoliche e allo scandalo dei certificati verdi. I produttori di energia da fonti inquinanti infatti, per pulirsi la coscienza, devono comprare delle quote di energia verde. Questi produttori risolvono però la questione comprando all'estero dei certificati di origine che di verde non hanno proprio niente. Insomma molti furbetti che truffano alle spalle degli italiani utilizzando le energie rinnovabili. Inoltre un miliardo di certificati verdi invenduti devono essere comprati ogni anno dallo stato, un vero danno erariale, ovviamente. Ma la questione potrebbe essere risolta dalle reti intelligenti. Ma cosa sono? Come funzionano? Che prospettive ci sono? Sarebbe molto interessante saperlo visto che le smart grids possono fornire una fonte di sviluppo notevole per il paese. Purtroppo non ci è dato saperlo, non c'è tempo, bisogna parlare della Calabria invasa dalle pale eoliche.

Viene intervistato un assessore locale che appare alquanto impreparato. La Gabanelli giustamente commenta “chi amministra sembra non capire bene di quello che parla”.

Si inizia quindi a mostrare pale abusive, tangenti, mafia, affaristi e gente ammazzata. Insomma attorno all'eolico si aggruma la malavita più infame e spregiudicata. Questa energia pulita è proprio roba sporca. Pensate che i camion che trasportano le pale creano pure dei problemi di traffico!

In tarda serata il Fatto Quotidiano pubblica un articolo che riprende la questione sollevata da Report con il poco edificante titolo “Quei miliardi al vento”. Anche qui grande confusione e al lettore viene indotto naturalmente a pensare che le pale eoliche siano solo un modo per rubare soldi ai cittadini.

Penso che il lavoro di un giornalista sia quello di raccontare i fatti e denunciare le malefatte e le ingiustizie. Questo nel servizio è stato fatto ampiamente e con professionalità.

È giustissimo raccontare di come la criminalità organizzata riesca ad infiltrarsi ed a speculare sugli incentivi, è giustissimo denunciare gli scempi del territorio e mostrare le pale costruite in posti dove non ci dovrebbero assolutamente essere. É giustissimo denunciare gli sprechi, i ritardi nei pagamenti, il traffico dei certificati verdi.

Però con servizi di questo tipo il rischio di criminalizzare le energie rinnovabili è troppo alto. La questione è molto complessa e va trattata con la dovuta attenzione, si deve essere bravi a distinguere le potenzialità delle energie pulite e tutto il marcio che ci può gravitare attorno (proprio a causa delle loro potenzialità) e questo nel servizio di Report non è stato fatto. Dallo sviluppo del fotovoltaico e dell'eolico dipende il futuro di questo paese, è la più grande sfida e il più bel sogno. Se alle persone arriva il messaggio che le energie rinnovabili sono dispendiose, gestite da mafiosi e deturpano il paesaggio abbiamo perso tutti, ha perso l'Italia.

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