Da alcuni giorni, anche chi va a messa nel Duomo di Milano deve fare i conti con l'influenza A.
Affisse in bacheca, all'ingresso, vi sono infatti le disposizioni che i fedeli devono rispettare in quella che, in pratica, è la parrocchia più frequentata della città. Quattro regole che modificano, però, sia la ritualità cattolica, sia le abitudini dei credenti : sono bandite l'acqua benedetta nelle acquasantiere e le confessioni "frontali" attraverso la grata; anche le ostie non vengono più portate alla bocca dalle mani del prete, ma appoggiate sulla mano del fedele. Per concludere, inoltre, il segno della pac, che arriva dopo l'omelia, viene sostituito da un "leggero inchino", in cui si aprono le braccia senza stringersi la mano.
Sul foglio, in bacheca, firmato dall'arciprete, monsignor Luigi Manganini, si precisa che "le nuove disposizioni resteranno in vigore fino al termine dell'influenza A". E successivamente si precisa : " per evitare inutili allarmismi, l'obbligo non viene esteso alle parrocchie della Diocesi. I sacerdoti, per ora, devono solo lavarsi le mani prima della messa ed evitare contatti troppo ravvicinati con i propri fedeli."
Queste sono le nuove norme igieniche che stravolgono i cristiani più devoti la domenica mattina.
Francesca Toccacielo
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