L'agenzia di stampa "Ansa" riporta delle polemiche scoppiate in India dopo che il celebre periodico medico "The Lancet" ha pubblicato uno studio secondo cui nel paese asiatico sarebbe nato un superbatterio resistente agli antibiotici. Diversi deputati e il ministro della Salute indiano denunciano la ricerca come frutto di 'una cospirazione' delle multinazionali farmaceutiche. Il sito web del noto quotidiano "Il Sole 24 Ore" riporta: "la diffusione in Europa di una serie di superbatteri in grado di resistere ad alcuni tra i più potenti antibiotici in commercio sarebbe riconducibile a interventi chirurgici effettuati nel subcontinente su pazienti in cerca di costi inferiori a quelli dei propri paesi di origine." E ancora: "La ricerca ha individuato decine di casi in India, Pakistan e Bangladesh e 37 pazienti nel Regno Unito, 17 dei quali nell'ultimo anno avevano viaggiato nel subcontinente e in 14 casi erano stati ricoverati in un ospedale locale, spesso per interventi di chirurgia estetica. Le infezioni si sono dimostrate, a seconda dei casi, modeste, gravi o letali. Le implicazioni [.....] potrebbero essere gravi. L'adattabilità dimostrata dal gene, isolato sia nell'Escherichia coli che nella polmonite da Klebsiella, lascia immaginare che in futuro il Dna del NDM-1 si trasferirà in altri batteri già oggi resistenti agli antibiotici in commercio. Con il risultato di provocare infezioni incurabili in grado di diffondersi rapidamente. Secondo gli autori della ricerca le potenzialità del NDM-1 per diventare endemico a livello mondiale sono «evidenti e spaventose»." Il recente "flop" della prevista epidemia di influenza aviaria mi rende personalmente scettico di fronte a notizie di tal genere......
Fabrizio Cucchi, DEApress
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