Nasce il Piano Strutturale di Firenze
Sono quasi le 11 quando il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, prende la parola in Consiglio Comunale. Oggi è un giorno importante: in questa seduta che andrà avanti ad oltranza tutto il giorno, viene presentata la mozione per l'adozione del nuovo Piano Strutturale, il documento di indirizzo che dovrà fornire le linee guida per lo sviluppo di Firenze per i prossimi 20 anni.
Il piano, composto da due documenti da 280 pagine in totale e 14 tavole, affronta infatti tutte le questioni della città del futuro, dalla tranvia ai nuovi parcheggi, dal passante urbano alla TAV, dai nuovi giardini agli edifici di residenza popolare.
Dopo i ringraziamenti, Renzi evidenzia come il piano sia stato redatto dai tecnici degli uffici comunali, senza l'ausilio di costose consulenze. È un piano innovativo, partecipato, che arriva dopo decine di sedute della commissione urbanistica e il coinvolgimento dei cittadini come l'evento dei “100 luoghi” dello scorso 28 settembre. Il sindaco, dopo un excursus sulla crisi e le opportunità in arrivo da Cina e India da sfruttare per il bene della città, ci regala una delle sue frasi ad effetto: “il futuro è la tradizione di Firenze.” Il piano strutturale lancia sfide innovative, scelte forti, come quella dei volumi zero. “E' arrivato il momento di mettere la parola fine al consumo di suolo” dice Renzi. L'obbiettivo è quello di trasformare Firenze nella capitale della sostenibilità, puntando sulla ciclabilità, la tranvia, una mobilità a misura d'uomo, oltre al tema del risparmio energetico. In questa ottica il sindaco afferma che molte case popolari dovranno essere abbattute e ricostruite in modo migliore e sostenibile, in particolare le abitazioni di via Torre degli Agli e di via Rocca Tedalda. Recuperando e ricostruendo meglio si punta a far tornare a 400.000 il numero di abitanti all'interno del comune.
Renzi afferma che sull'urbanistica, tema complicato e delicato dopo le vicende della passata legislatura, ci ha messo la faccia. A marzo, quando il piano sarà approvato (dall'adozione devono passare almeno 60 giorni prima dell'approvazione finale) il sindaco si dimetterà da assessore all'urbanistica e nominerà una figura ad hoc (riportando a 10 gli assessori) che sarà incaricata di stendere entro un anno e mezzo il Regolamento Urbanistico, il vero atto di governo del territorio che a sua volta viene indirizzato proprio dal Piano Strutturale. “Firenze è più del Comune di Firenze” afferma ancora Renzi, auspicando un migliore collaborazione con gli altri enti dell'area metropolitana.
Poi ritorna sulla sostenibilità ambientale, ricordando il modello di CasaClima di Bolzano e gli interventi in programma per il futuro: Ecopass, accesso in centro alle sole auto elettriche, energia dal micro-idroelettrico ricavato dalle briglie dell'Arno e un nuovo progetto presentato oggi: nuove finestre e infissi per 14 scuole fiorentine che garantiscono un ottimo isolamento dall’esterno, migliorando le performance energetiche dell’edificio.
La relazione del sindaco dura meno di un'ora, poi la parola passa ai consiglieri. Per prima parla Elisabetta Meucci, presidente della commissione urbanistica, che invita a sognare e volare alto con il nuovo piano, poi i vari capigruppo: prodighi di ringraziamenti ed elogi quelli della maggioranza, scettici e dubbiosi quelle dell'opposizione anche se si respira un'aria di collaborazione insolita. Il capogruppo di FLI, Sarra, fa un'apertura di credito alla maggioranza, il PD apre al gruppo Spini, tutti parlando di atto storico e solenne.
Nel pomeriggio lo stesso Renzi durante la replica afferma che il dibattito è stato serio e sereno, lodando l'atteggiamento propositivo delle opposizioni. Poi il sindaco si pronuncia sui 166 emendamenti presentati alla mozione: sono una trentina quelli accettati tra PD e SEL, uno dall'IDV, 4 dal gruppo Spini e 8 da FLI, alcuni presentati assieme all'UDC.
Partono così le votazioni degli emendamenti non accettati dalla giunta. La seduta prosegue ad oltranza, si cena in Consiglio con pizza e panettone. Molti emendamenti, con alcune modifiche vengono accolti, anche quelli presentati dalla opposizioni, PDL e de Zordo compresi.
Passa la mezzanotte e alla fine si arriva al voto finale alle 0.45 del 14. La maggioranza composta da PD, IDV e SEL, tutta presente, vota compatta per il sì all'adozione e così fa Valdo Spini. UDC e Fli assieme a Razzanelli si astengono, soddisfatti dall'accoglimento di molti emendamenti da loro presentati, votano contro il PDL, ridotto a 7 consiglieri, de Zordo e Tommaso Grassi che non vuole arrendersi sulla questione TAV, riguardo alla quale il Comune si attiene alle decisioni di Regione e Governo.
La sentenza finale è questa: con 30 voti a favore, 9 contrari e 5 astenuti il nuovo Piano Strutturale di Firenze è adottato.
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