Il Presidente pakistano, Musharraf, ha proclamato lo "stato d'emergenza" e sospeso la Costituzione. Tutto ciò al fine di "evitare sorprese", nel momento in cui la Corte suprema avrebbe dovuto pronunciarsi sulla validità delle votazioni, che, il mese scorso avrebbero riconfermato il generale alla presidenza.
Un elemento che ho dimenticato di analizzare nel mio articolo sulle elezioni in Pachistan è stato lo scontro crescente tra il generale-presidente e gli ambienti togati. Infatti, il capo della suddetta Corte, nonchè grande oppositore di Musharraf,il giudice Chaudhry, è stato immediatamente licenziato. Sembra perartro che alcuni magistrati abbiano respinto lo stato d'emergenza e siano stati arrestati.
Questo sarebbe il secondo "golpe", effettuato dal leader pakistano, dopo il successo del primo - nel 1999 - non è detto, che, il successo arrida nuovamente al generale. Gli Stati Uniti, sembrano disapprovare l'accaduto, nonostante l'evidente utilità della leadership attuale ai loro piani. Anche la principale leader dell'opposizione, Benazir Bhutto, che pure si stava riappacificando con Musharraf, si è detta "amareggiata e contrariata".
Fabrizio Cucchi/Deapress
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