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Nella foto il primo Ministro inglese
Gordon Brown
Gordon Brown
Gordon Brown non esclude la possibilità di contribuire con le forze britanniche a un eventuale intervento militare americano per distruggere gli impianti nucleari dell’Iran. In passato Brown aveva velatamente preso le distanze dall’appoggio incondizionato dato dal suo predecessore Tony Blair a George Bush per la guerra in Iran, ma ora che è lui a occupare la poltrona di primo ministro sembra deciso a lasciare tutte le opzioni sul tavolo, pur sottolineando che le pressioni diplomatiche stanno dando buoni frutti. “Penso che molta gente sia gravemente preoccupata dalle ambizioni nucleari dell’Iran che ha violato le sue promesse al riguardo” ha detto ieri il premier laburista e ha poi proseguito “e credo che nulla debba essere escluso a priori”; un’apertura quindi a tutte le possibili azioni da intraprendere per spingere il governo iraniano a recedere dal suo piano di diventare una potenza nucleare (sia pure – secondo quanto sostiene Teheran – a scopi civili e non militari); non ha mancato però di sottolineare come l’azione diplomatica stia funzionando meglio di quanto comunemente si creda. A una domanda specifica sul possibile coinvolgimento di forze britanniche in un attacco americano contro l’Iran,soluzione a cui Washington potrebbe ricorrere se fallissero tutte le altre strade, il primo ministro ha replicato che l’Iran ha violato i suoi impegni nei confronti del Trattato di non proliferazione nucleare, che la Gran Bretagna fa parte di uno sforzo internazionale per rimediare a questo problema e che l’America è il suo alleato più importante. L’attacco all’Iran quindi non è più inconcepibile per il primo ministro britannico.
Elia Gherdovich - DEApress
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