Silvio Berlusconi a San Paolo torna ad accusare i giornali che ''raccontano solo frottole, disinformano totalmente e danno una versione capovolta della realta': l'informazione che disinforma e' una ferita nella nostra vita sociale''. "I giornali disinformano. I lettori dovrebbero scioperare per insegnare a chi scrive a non prenderli in giro".
Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Roberto Natale, in un'agenzia risponde così:
“E’ spudorato ogni oltre limite il Presidente del Consiglio. Il titolare di una gigantesca concentrazione mediatica, capo di un impero televisivo che sottrae risorse alla carta stampata, ora arriva a sollecitare lo sciopero dei lettori contro i giornali, rei di non allinearsi sempre e comunque alla propaganda governativa. Non gli era bastato l’appello rivolto agli imprenditori affinché togliessero inserzioni alla stampa non docile. Adesso vuole togliere ai giornali - già in crisi di vendite - il sostegno dei non molti cittadini che ogni mattina vanno all’edicola. Non si potrebbe accettare questo atteggiamento di ostilità verso la stampa da nessun capo di governo. Doppiamente grave è l’invito al boicottaggio se viene dal beneficiario di un clamoroso conflitto di interessi. L’on. Berlusconi conferma di non avere il minimo rispetto per il diritto-dovere di informare, come peraltro attesta anche la sua insistenza sul ddl-bavaglio. Anche per questo è importante la serie di manifestazioni che il primo luglio, a Roma e in tante altre città, farà sentire la risposta dei giornalisti e di tante voci della società italiana”.
Più tardi, il premier se l'è presa anche con "certi giudici", in particolare di Magistratura democratica, che rappresenterebbero, parole sue, "una metastasi del nostro sistema attuale". Parlando davanti agli imprenditori italiani e brasiliani a San Paolo, Berlusconi ha spiegato che ormai "la sovranità non è più nelle mani dei cittadini" perché la Corte costituzionale abolisce le leggi sgradite approvate dal Parlamento.
Ma tanto per finire in bellezza, e senza troppe polemiche ha concluso dichiarando di soffrire di mancanza di memoria e per giustificarla racconta una barzelletta agli imprenditori italiani e brasiliani: «Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: 'presidente, ma se lo abbiamo fatto un'ora fa'...». Risate in sala e postilla del cavaliere: «Diffidate di chi non sa ridere, diffidate...».
Per dirla con Jannacci: ..e sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam..
F.R.
fonti: Ansa, la Repubblica, Agenzia FNSI
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