Si è svolto giovedì 5 maggio a Firenze, in occasione della Giornata Internazionale dell’Ostetrica/o, presso il salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti, l’incontro “Insieme per festeggiare il valore della professione ostetrica”, organizzato dal Collegio Interprovinciale delle Ostetriche di Firenze Prato Arezzo Grosseto Siena.
In un salone gremito di una folla variegata – giovani e future mamme, famiglie al completo, ma anche professionisti del settore e semplici curiosi –, nel colmo di un “sottotesto” fatto di schiamazzi di bambini e sporadici vagiti di neonati, la Dottoressa Sandra Maggi (presidente dell’Istituto degli Innocenti) ha presentato storia, ruolo e obiettivi della celebre istituzione fiorentina, ospite dell’evento.
A seguire, un folto gruppo di professioniste del settore, ha presentato il “Progetto visibilità Ostetriche”: la percezione delle persone in vari contesti sociali dell’area fiorentina e della provincia della figura dell’Ostetrica e dei suoi campi d’azione. La breve presentazione è stata frutto di un diffuso lavoro d’inchiesta sul campo, ed ha sintetizzato in piccoli e facili schemi una lunga serie di sondaggi. L’efficacia della presentazione è stata poi accresciuta dalla proiezione di alcune interviste a neo-mamme e ostetriche “storiche”: una serie di testimonianze attive soprattutto a sensibilizzare l’opinione pubblica su una professione spesso considerata come “secondaria”, ma come non mai attiva nel tessuto sociale e più profondamente “biologico” della comunità umana.
Nel cuore del pomeriggio, il breve spettacolo teatrale a cura della compagnia “Baracca e Burattini” (regia di Valentina Barlacchi), ha immesso gli spettatori ad un suggestivo viaggio Tra l’essere e il divenire: una danza rituale che segna il più naturale dei passaggi, dove i termini medici e le definizioni scientifiche si mescolano ad un armonioso rapportarsi dei corpi, i quali infine si offrono al pubblico, nella loro pienezza di vita appena sbocciata.
Gli stimoli musicali e danzanti lasciati da questa rappresentazione, si sono poi prolungati nei due concerti finali, stemperandosi in una suggestiva selezione di Ninne Nanna (di Mariella Ciantini), per poi ravvivarsi nelle musiche e balli dell’Associazione Culturale Taranta.
Al di là dei piacevoli ricordi che avrà senza dubbio lasciato, questa giornata ha voluto soprattutto essere un momento di sensibilizzazione, per stimolare nel pubblico una riflessione più ampia sul concetto di “professione”, da valutarsi non solo in base all’accumulo di conoscenze tecniche acquisite dal singolo, ma anche e soprattutto in base all’apporto di “umanità” che essa può offrire alla nostra società.
per DEApress
Simone Rebora
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|