Si presenta come “la più completa retrospettiva che racconta la storia della video arte cinese”, e sarà inaugurata questo sabato, al Centro Pecci di Prato.
Moving Image in China 1988 -2011 descrive un percorso attraverso i lavori dei maggiori video artisti cinesi, disegnando i tratti di una storia, ma proponendo anche possibili sviluppi futuri. Si parte con 30x30 di Zhang Peili, unanimamente riconosciuto come il primo video della storia dell’arte cinese, dove la coazione del protagonista a frantumare e ricostruire uno specchio si ripropone a camera fissa per ben 180 minuti. Ma la visita dovrà proseguire spedita, perché le opere ospitate sono più di quaranta (di cui due al Pecci di Milano). Le tappe principali sono quattro, in una divisione cronologica che intende coprire estesamente gli ultimi 25 anni: 1988 - 1993: Critica dei media e riflessione biopolitica; 1994 - 1999: L’analisi grammaticale e la formazione del video; 2000 – 2005: Coscienza, poetica e sensibilità nella pratica dei nuovi media; 2006 - 2011 Limiti: l’immagine in movimento si diversifica. Si giunge così, passando attraverso i cambiamenti sociali e tecnologici, alle più recenti proposte, che vedono tra i rappresentanti più celebri la “star internazionale” Yang Fudong. Il percorso descrive in primo luogo la progressiva presa di coscienza delle potenzialità e limiti del mezzo video, per un'arte che s'impone sulla scena internazionale come una delle più interessanti – se non delle più potenti.
Perché parlare di Cina (e nella città di Prato, poi) significa anche parlare di economia e politica. Come ha sottolineato Wang Jian, console della Repubblica Popolare Cinese a Firenze, “la Cina è sempre più vicina” e questa mostra servirà in primo luogo a stimolare la conoscenza reciproca tra le nostre due nazioni. L'arte cinese contemporanea è infatti figlia di una “nuova cultura”, che nasce con la fine della “Rivoluzione Culturale” maoista, nel 1979, anno in cui la Cina si aprì finalmente sul mondo – è da qui che il mezzo televisivo iniziò a diffondersi tra le masse, ma non ancora del tutto libero dalle macchie dell'ideologia e del potere. Perché la strada da percorrere è ancora molta, e ci sentiremo certo in dovere di sostenere il progetto del Centro Pecci se, come c’informano i curatori della mostra, l'arte cinese contemporanea non si limita alla semplice ricerca estetica, ma ambisce anche a dare un contributo effettivo allo sviluppo della sua società.
Di seguito, alcuni still delle opere in mostra:
Yang Fudong
Yejiang / The nightman cometh
Film Still
Edition of 10
Video|Video|(35mm b&w film transferred to HD, 5.1 sound track. music : Jin Wang)
19 minutes 21 seconds
2011
Cao Fei
Cosplayares
2004, video/color/sound, 8'
Courtesy of Vitamin Creative Space
Lu Chunsheng,
History of Chemistry,
2004, B-W/ sound/29’,00’’
Still da video
Zhang Ding,
Boxing, 2007
color/ sound/ 3’,00’’
Still da video
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