Eccoci arrivati alla seconda giornata: dopo l'interessante apertura, continua la 39esima edizione del Festival Internazionale di Cinema e Donne con una selezione di film e cortometraggi ancora più ampia della precedente.
Si inizia come di consueto alle 15:30 con una serie di corti che ancora una volta mettono a confronto diverse culture e permettono di far viaggiare in Paesi lontani anche il pubblico.
Il primo corto della giornata è molto interessante: il polacco Don’t Lose Your Head (2015) di Karolina Specht, già conosciuta nella prima giornata con The Incredible Elastic Man. Anche per questo corto animato la narrazione si svolge esclusivamente sul piano visivo; passando da composizioni semplici a scene caledoscopiche mostra come sia facile “perdere la testa”.
Arriva invece dal Portogallo Swallows di Sofia Bost (2015): per Sara, arrivata a Londra dal Portogallo per cercare lavoro come grafica ma finita a lavorare in cucina, è il momento delle decisioni, tornare e rendere reale il contatto virtuale che la fa sentire vicina agli affetti lasciati a casa o andare avanti e provare a realizzare i suoi progetti?
Ritroviamo anche Farida Benlyazid con Musique Amazigh d’Hier et d’Aujourd’hui (2016): altri 25 minuti in compagnia della tradizione berbera, che mette insieme poesia e musica affidando agli strumenti a corda un ruolo fondamentale.
Per la Spagna un'animazione dal segno potente: Beti Bezperako Koplak (Versi di una notte senza mattino, 2016) di Begoña Vicario. Nei Paesi Baschi alla vigilia di Sant’Agata i bersolaris, vanno di casa in casa cantando versi e accompagnandosi con il ritmo dei bastoni. Una di loro, con i suoi versi, fa una cruda denuncia alla violenza di genere.
A seguire troviamo invece un film: Tambours Battant di Izza Genini (Francia/Marocco, 1999). Il battito dei tamburi battenti si propaga nello spazio e lo satura nelle ricorrenze religiose e non, nelle feste, nei raduni di musicisti.
Il pomeriggio continua con una serie di film scelti da Mariann Lewinsky datati inizio '900 e accompagnati da musica dal vivo. Segue Ella Maillart – Double Journey (2015), una coproduzione italo-svizzera di Mariann Lewinsky e Antonio Bigini che racconta i segreti di un viaggio diventato mito.
Alle 19:00 "Mariann Lewinsky: ricerca, cura e restauro del cinema" e l'incontro con le registe presenti: Elisabetta Pandimiglio, Dominique Cabrera e Tatiana Forese. Queste ultime due registe saranno inoltre protagoniste della serata grazie alle proiezioni di Corniche Kennedy e In Between.
Il film francese è ambientato a Marsiglia, dove una banda di ragazzi, in fuga da esclusione e miseria, ha conquistato un lembo di territorio sulle rocce che formano la Corniche, la famosa e ricca passeggiata sul mare. La regista filma i voli nel vuoto e le danze sott’acqua ma il rischio più grande per i ragazzi non viene dalla sfida all’abisso.
Nel film di chiusura si torna ancora una volta in Marocco: cinque donne italiane, con storie e provenienze diverse, condividono le fatiche e le opportunità della vita di un paese che non è il loro e ci raccontano un nuovo modo di emigrare.
Tra gli eventi speciali bisogna segnalare Volevo solo cambiare il mondo di Marco Bazzichi e La cena di Toni di Elisabetta Pandimiglio, dalle ore 16.00 nella Saletta MyMovies.
Il primo è un breve video realizzato per l'Associazione Paraplegici Onlus che trae spunto da uno spettacolo teatrale e da una serie di incontri attorno alla figura di Gabriella Bertini, attivista fiorentina dei diritti civili per i disabili e non solo.
Il secondo è invece un documentario, dedicato al giornalista Toni de Marchi che, a causa della malattia, si trova a ridisegnare l'esistenza in nuovi e angusti confini.
Ulteriori informazioni sul festival e il suo programma sono disponibili nei siti: http://www.laboratorioimmaginedonna.it/2017/10/18/segnare-il-tempo-2017/
http://www.cinemalacompagnia.it/programma
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|