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Programma del 59° Festival dei Popoli

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La provincia italiana vera protagonista

nei documentari italiani al 59/esimo Festival dei Popoli


I film, tutti in prima mondiale, competeranno per i premi "CG Entertainment - Cinemaitaliano.info" (distribuzione home video), "Gli Imperdibili" (programmazione al Cinema La Compagnia di Firenze), per il Premio "Lo sguardo dell'altro"assegnato dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze ed il premio del pubblico MYmovies.it

Dedicata al cinema italiano anche la sezione “Doc at Work – Campus”, che presenta 16 opere prodotte dalle principali scuole italiane di audiovisivo

Sono sei i documentari italianitutti in anteprima mondiale, in competizione alla 59/ma edizione del Festival dei Popoli, il festival internazionale del film documentario che si terrà dal 3 al 10 novembre a Firenze. I film fanno parte della sezione Concorso Italiano, vetrina della migliore produzione nazionale dell'ultimo anno, e competeranno per i seguenti premi: Premio "CG Entertainment - Cinemaitaliano.info" (distribuzione home video), Premio"Imperdibili" (programmazione al Cinema La Compagnia di Firenze),Premio “Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni”, assegnato dall’Istituto Sangalli di Firenze, oltre al premio del pubblico MYmovies.it

.Le proiezioni si terranno tra il cinema La Compagnia e Spazio Alfieri (via dell’Ulivo, 6) e alla presenza degli autori. Un filo comune lega tra loro i titoli selezionati, quello di offrirci un ritratto composito e lontano dagli stereotipi della provincia italiana, che si rivela essere un'autentica risorsa del nostro paese, dove si vanno sperimentando nuove forme di socialità e convivenza

Di seguito i titoli selezionati: 

Corpo a corpo di Francesco Corona (Italia   2018, 68') si sviluppa nell’arco di dodici anni per seguire le vicende di Paolo Scaroni(che sarà presente in sala), tifoso ultrà che rimase gravemente ferito dopo la partita di calcio tra Verona e Brescia, il 24 settembre 2005, a seguitodegli scontri con la polizia.

La regina di Casetta di Francesco Fei (Italia, 2018, 79’) vede protagonista Gregoria, l’unica ragazza che vive a Casetta di Tiara, paesino sperduto sull’Appennino tosco-emiliano caro a Dino Campana dove oggi restano solo 10 abitanti. Il passaggio delle stagioni, i riti naturali, la raccolta delle castagne, la caccia al cinghiale, la neve d’inverno, accompagnano le giornate di Gregoria, quelle dei suoi genitori e dei compaesani durante l’ultimo anno che trascorrerà lì: a settembre dovrà trasferirsi in valle per frequentare illiceo.

Naturale – Il Teatro Delle Ariette di Livia Giunti (Italia, 2018, 58')racconta l'attività teatrale di Paola Berselli e Stefano Pasquini, due artisti che hanno portato la loro vita individuale e di coppia in scena e che hanno trasformato la loro cucina in un palcoscenico e il palcoscenico nella loro cucina.Pentcho,di Stefano Cattini (Italia, Gran Bretagna, 2018, 80') racconta la storia del vecchio rimorchiatore, “Pentcho” che, il 18 maggio 1940, lasciò il porto di Bratislava, sul Danubio con a bordo 520 ebrei – cechi, slovacchi, polacchi – in fuga dal nazismo intenzionati a discendere il fiume fino Mar Nero e cercare rifugio in Palestina.Quasi domani di Gianluca Loffredo (Italia, 2018, 52') esplora Cassano all’Ionio (CZ), antico paesino calabrese nel quale il numero di immigrati ha eguagliato quello dei residenti.Cinque storie individuali compongono un affresco di un lento, difficile quanto inarrestabile processo di integrazione. Storia dal qui diEleonora Mastropietro (Italia, 2018, 74'), tra accenni e testimonianze, racconta una storia di immigrazione interna, quella della sua famiglia, trasferitasi a Milano negli anni ’60 da Ascoli Satriano, paesino pugliese in provincia di Foggia.

Il Premio distribuzione "CG Entertainment - Cinemaitaliano.info" offre l’opportunità di pubblicare in dvd, distribuire e commercializzare su tutto il territorio italiano, il film decretato vincitore dalla giuria, composta dai redattori del portale Cinemaitaliano.info (www.cinemaitaliano.info). Il film vincitore entrerà a far parte della collana "Popoli Doc - la collana del festival dei Popoli" che offre un'ampia proposta di documentari di recentissima produzione.

Il Premio distribuzione in sala: " Imperdibili" prevede che il film vincitore sia tenuto in programmazione a La Compagnia per un periodo da concordare con la produzione/distribuzione. Il premio sarà assegnato dal responsabile della programmazione de La Compagnia congiuntamente al suo staff. La Compagnia è un progetto promosso da Regione Toscana: un nuovo spazio nel centro di Firenze realizzato e gestito da Fondazione Sistema Toscana per tutti coloro che coltivano la passione per il documentario, la sperimentazione, la cultura dell’audiovisivo in tutte le sue forme. 

Il premio “Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni” è assegnato dall’Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze. L’ente, nato nel 2014 come istituzione laica e non confessionale, indirizzata alla conoscenza e allo studio della storia e delle culture religiose, senza alcuna distinzione tra le varie confessioni, offre un riconoscimento al documentario che intercetta nel modo migliore la tematica del dialogo interreligioso.

Sarà dedicata al cinema italiano anche il Doc at Work – Campus, laboratorio di idee del festival, giunto alla sua seconda edizione, che si concentra sul lavoro svolto dalle scuole di cinema italiane, nella convinzione che la loro attività rivesta un’importanza strategica non solo per la formazione, ma per l’intero settore audiovisivo. 16 i film selezionati tra quelli realizzati nel 2018 dagli studenti della Scuola Holden di Torino, la Civica scuola di cinema Luchino Visconti di Milano, il Centro FilmaP - Atelier di Cinema del Reale di Napoli, Zelig – School for Documentary, Television and New Media di Bolzano.

Ospite speciale di questa edizione: la FAMU International Film and TV School - Academy of Performing Arts, di Praga (CZ) presente con una selezione di lavori dei propri studenti.

I titoli (tutti in programma a Spazio Alfieri dal 5 al 7 novembre) sono:

Our street di Petra Feňďová che ci immerge nella vita di un angolo di Praga;

Cinema di Isabella mari dove una troupe cinematografica sbarca a Napoli, nel quartiere Ponticelli, alla ricerca di location “pittoresche”, convertendo gli edifici, le strade, gli appartamenti in un grande set della marginalità;

Pierrot di Antonio Longobardi ci immerge nel mondo di un cinema di periferia e del suo proprietario, mostrandoci una grande passione per il cinema, per la sua storia e la sua materialità;

Il villaggio di Caterina Ferrari, storie e abitudini dei camionisti che muovono le merci per tutta l’Europa;

Empire Builders di Andran Abramjan, pellicola perturbante che ci porta al cuore dei movimenti di estrema destra della Repubblica Ceca; esplora la città di Taranto, profondamente segnata dalla questione ambientale,

Ogni cosa rosa di Patrizia Emma Scialpi, Fabiana Foschi, Ghila Cerniani, Giuseppe Costa. Ancora la Puglia protagonista ne Il fiore in bocca, di Valeria Civardi e Andrea Settembrini,che ci portanoin Salento, regione di estrema bellezza ma segnata da gravi problemi di inquinamento e gestione del territorio; Praga raccontata attraverso le voci di coloro che ci vivono ma vengono da fuori, in un mosaico di punti di vista che restituiscono la complessità e le contraddizioni della città nel corto

Prague, a Foreigners Perspective di Daria Kashcheeva; parla della città che cambia e della sua sinfonia urbana il lavoro collettivo Torino 24 realizzato dagli studenti della Scuola Holden;

Come se nulla fosse di Clara Delva è un ritratto della Bolzano preda dei progetti di speculazione immobiliare così come Racconti dal Palavesuvio di Luca Ciriello, si accosta a questo edificio enorme e desolato cercando di intercettare gli echi del passato splendore, quando il palasport rappresentava la speranza per una zona fortemente degradata.

Tempi di ghisa di Jacopo Benini, Elettra Irene Borchi, Francesco Di Gioia, Federico Di Leo, compone il ritratto del bodybuilder Dino Fumagalli e di una vita dedicata a questa disciplina;

Una storia di immigrazione raccontata attraverso lo sguardo di una bambina è al centro di The Little One della regista Diana Cam Van Nguyen;

Mein Haus di Gabriella Denisi filma lo scarto tra il mondo da cui vengono le ragazze protagoniste e la realtà in cui stanno vivendo: la comunità Valdese di Ponticelli.

Disturbante e affascinante è il racconto affrontato da Alessandro Freschi con la pellicola da Il vicino

Passengers di Jana Boršková dove la regista segue i percorsi di vita di alcuni ragazzi cresciuti in una casa famiglia. In occasione della loro presenza a Firenze, questa cinquantina di giovani autori avrà modo di frequentare workshop e altri eventi di formazioni organizzati dal Festival dei Popoli per valorizzare i giovani talenti.

Ufficio Stampa Festival dei Popoli

Antonio Pirozzi 339 5238132 (press@festivaldeipopoli.org)

con la collaborazione di Valentina Messina 327 4419370

(press.festivaldeipopoli@gmail.com); www.festivaldeipopoli.org

Festival dei Popoli, festival internazionale del film documentario 
Istituto italiano per il film di documentario sociale onlus
Vicolo di Santa Maria Maggiore, 1; 50123 Firenze – Italia

tel. +39 055 244778info@festivaldeipopoli.org

Concorso italiano

CORPO A CORPO di Francesco Corona (Italia   2018, 62')

Il 24 settembre 2005, dopo la partita di calcio tra Verona e Brescia, all’interno della stazione veneta si verificano gravi incidenti tra polizia e tifosi ospiti. Molte persone vengono ferite e un ragazzo, Paolo Scaroni, rimane a terra in fin di vita. Prima di entrare in coma e risvegliarsi, due mesi più tardi, gravemente menomato a causa del pestaggio subito dagli agenti in tenuta antisommossa, faceva parte del gruppo ultrà “Brescia 1911”. Il film si sviluppa nel corso di undici anni, seguendo a stretto contatto la via crucis affrontata dal protagonista per ottenere giustizia e per trovare una nuova identità di uomo.

LA REGINA DI CASETTA di Francesco Fei (Italia, 2018, 79’)

Gregoria è l’unica ragazzina che vive a Casetta di Tiara, un paesino sperduto sull’Appennino tosco-emiliano, con solo 10 abitanti. Questo è l’ultimo anno che vive lì: a settembre dovrà trasferirsi in valle per andare al liceo e quello sarà anche il giorno in cui il film si concluderà. La storia racconta un anno passato con lei in questa sperduta parte dell’Appennino Tosco-Emiliano, dove echeggiano i versi di Dino Campana che proprio lì soggiornò frequentemente. Il passaggio delle stagioni, i riti naturali, la raccolta delle castagne, la caccia al cinghiale, la neve d’inverno, accompagnano le giornate di Gregoria, quelle dei suoi genitori e dei compaesani.

NATURALE – IL TEATRO DELLE ARIETTE di Livia Giunti (Italia, 2018, 58')

Paola Berselli e Stefano Pasquini sono grandi oratori e il loro teatro è fondato sul racconto orale, sulla trasmissione di esperienze e storie personali. Da anni si raccontano con i gesti e soprattutto con le parole. Sono artisti che hanno portato la loro vita individuale e di coppia in scena, che hanno trasformato la loro cucina in un palcoscenico e il palcoscenico nella loro cucina.

PENTCHO di Stefano Cattini (Italia, Gran Bretagna, 2018, 80')    

Il 18 maggio 1940 il Pentcho, un vecchio rimorchiatore, lascia il porto di Bratislava sul Danubio. A bordo vi sono 520 ebrei – cechi, slovacchi, polacchi – intenzionati a discendere il fiume fino a Sulina, sul Mar Nero, dove hanno appuntamento con una nave più grande che li farà proseguire verso la Palestina. La nave deve attraversare numerose frontiere e viene ripetutamente bloccata e sequestrata. Ogni volta, miracolosamente, i passeggeri trovano il modo di ripartire. Quando finalmente il Pentcho arriva a Sulina, sono trascorsi oltre cinque mesi e la nave che li deve trasportare in salvo non c’è più. Il capitano decide coraggiosamente di continuare la navigazione finché il motore, inadatto al mare, si sfascia e la nave si arena su un’isola deserta. Dopo dieci giorni i naufraghi sono soccorsi da una nave militare italiana. L’Italia è però in guerra al fianco della Germania. Per i naufraghi sarà la salvezza o l’inizio di una nuova odissea?

QUASI DOMANI di Gianluca Loffredo (Italia, 2018, 52')

In un vecchio paesino calabrese, negli ultimi anni, il numero di immigrati ha eguagliato quello dei vecchi abitanti. Al suo interno, cinque storie individuali tessono un affresco del lento e difficile processo di integrazione. C’è chi è nato in Burkina Faso, come Sami ed è diventato cittadino italiano; chi è pienamente inserito nei costumi calabresi, come Torab, ma sente la nostalgia del suo Afghanistan. Chi ha trovato lavoro, come Mohammed, e può uscire dal progetto di accoglienza e affittare una casa tutta sua. Poi c’è Edgar, un rifugiato politico armeno, che per trovare lavoro è costretto a migrare ancora. E poi c’è chi, come Lamin, è da tre anni in attesa dei documenti per cominciare una nuova vita. A fare da sfondo alle loro vite, c’è il paese di Cassano all’Ionio, luogo di contraddizioni, pieno di rabbia e di generosità.

STORIA DAL QUI di Eleonora Mastropietro (Italia, 2018, 74')

Ascoli Satriano, Puglia. Un piccolo paese dell’entroterra, spopolato. Un luogo del “qui non c’è niente”, come dicono tutti a Eleonora, arrivata in paese da Milano, il luogo del “lì c’è tutto”, dove si sono trasferiti i suoi genitori negli anni ’60. Emigrata non per scelta. Emigrata di seconda generazione. Separata da un “qui” che non ha mai conosciuto, ma che da sempre è stato nella sua testa in forma di racconti, di accenni e testimonianze. Scesa per dare un’immagine a parole non sue: a quelle della sua famiglia e a quelle di Adele, la bambina del paese conosciuta nell’unico viaggio a sud compiuto nell’infanzia.

Doc at Work – Campus

OUR STREET di Petra Feňďová

Repubblica ceca, 2017, 3’

Attraverso lo sguardo di un venditore di giornali, il film ci immerge nella vita di un angolo di Praga, davanti al Teatro Nazionale: gli incontri, le storie, gli eventi sgradevoli e le sorprese che formano il tessuto infraordinario della vita quotidiana.

CINEMA di Isabella Mari

Italia, 2018, 12’

Una troupe cinematografica sbarca a Ponticelli: il cinema invade il quartiere di Napoli alla ricerca di location “pittoresche”, convertendo gli edifici, le strade, gli appartamenti in un grande set della marginalità. Il film osserva l’ingresso di questi corpi estranei nel quartiere e le reazioni che suscitano tra le persone che ci vivono.

PIERROT di Antonio Longobardi

Italia, 2018, 11’

Un cinema di periferia e il suo proiezionista resistono come un’enclave di un modo di vedere il cinema in via di estinzione: una grande sala, le proiezioni in pellicola, la complicità con il pubblico. Il film ci immerge nel mondo del “Pierrot” e del suo proprietario, mostrandoci una grande passione per il cinema, per la sua storia e la sua materialità.

IL VILLAGGIO di Caterina Ferrari

Italia, 2018, 39’

Un grande interporto del Nord, un anonimo polo della logistica che ospita abitanti al tempo stesso effimeri e regolari: i camionisti che muovono le merci per tutta l’Europa. Una comunità nomade che dà un nuovo significato agli spazi indifferenti del parcheggio: i gesti, le abitudini, gli incontri, la cucina costruiscono uno spazio comune, condiviso – quasi un villaggio.

EMPIRE BUILDERS di Andran Abramjan

Repubblica ceca, 2018, 83’

Un film perturbante che ci porta al cuore dei movimenti di estrema destra della Repubblica Ceca: attraverso la storia di un filmmaker, impegnato nella creazione di propaganda, e di un candidato, sociologo anti-islamico, il regista ci mostra dall’interno la galassia xenofoba, nazionalista e sovranista che sta prendendo piede in tutta Europa.

OGNI COSA ROSA di Patrizia Emma Scialpi, Fabiana Foschi, Ghila Cerniani, Giuseppe Costa

Italia, 2018, 17’

Al ritmo di lunghi pomeriggi d’estate, il film esplora la città di Taranto, profondamente segnata dalla questione ambientale, affidandosi al punto di vista di un gruppo di ragazzi e di un ricercatore. Un ritratto che accanto ai problemi di una città riesce a metterne in luce la profonda vitalità e resistenza.

IL FIORE IN BOCCA di Valeria Civardi, Andrea Settembrini

Italia, 2018, 25’

Grazie a una molteplicità di storie e punti di vista i due registi restituiscono un quadro complesso e sfaccettato del Salento, regione di estrema bellezza ma segnato da gravi problemi di inquinamento e gestione del territorio.

PRAGUE, A FOREIGNER PERSPECTIVE di Daria Kashcheeva

Repubblica ceca, 2018, 4’

Praga raccontata attraverso le voci di coloro che ci vivono ma vengono da fuori, in un mosaico di punti di vista che restituiscono la complessità e le contraddizioni della città, ma anche le esperienze comuni a ogni storia di migrazione: dallo scoglio della lingua ai vantaggi che offre il paese, dagli episodi di xenofobia alla fascinazione per i locali e la loro cultura.

TORINO 24 AA.VV

Italia, 2018, 31’

Una sinfonia urbana intorno alla città di Torino, dall’alba fino al calare della notte: vite quotidiane e eventi apparentemente banali si mischiano a immagini di mestieri diversi e ricordi del passato. Il film collettivo costruisce un ritratto sfaccettato e caleidoscopico della città: frammenti di una metropoli che, ricomposti nel montaggio, creano un affresco della complessità della vita urbana.

COME SE NULLA FOSSE di Clara Delva

Italia, 2018, 44’

A Bolzano la zona della stazione dei bus è diventata l’oggetto del desiderio per un grande progetto di speculazione immobiliare: un’area di cosiddetto degrado cui dare un nuovo prestigio con un grande centro commerciale. Il film ci racconta questa zona e i conflitti che la riguardano attraverso il punto di vista degli indesiderati di quest’opera di bonifica urbana e sociale.

RACCONTI DAL PALAVESUVIO di Luca Ciriello

Italia, 2018, 14’

Il Palavesuvio giace, abbandonato ma non dimenticato, come una delle tante occasioni sprecate nella storia dell’edilizia pubblica italiana. Il film si accosta a questa struttura enorme e desolata cercando di intercettare gli echi del passato splendore, delle speranze che il palasport rappresentava per una zona degradata.

TEMPI DI GHISA di Jacopo Benini, Elettra Irene Borchi, Francesco Di Gioia, Federico Di Leo

Italia, 2018, 26’

Il film si apre sulle immagini di un vhs di introduzione al body building, che ci mostra i corpi estremamente muscolosi dei campioni italiani; più di trent’anni dopo ritroviamo uno dei protagonisti del video, il body builder Dino Fumagalli, nella sua palestra in Brianza per raccontarci una vita dedicata a questa disciplina.

THE LITTLE ONE di Diana Cam Van Nguyen

Repubblica ceca, 2017, 10’

Una storia di immigrazione raccontata attraverso lo sguardo di una bambina: i pregiudizi, la lingua, la scuola, la relazione con il paese di origine. In un lungo flashback il film ci racconta l’integrazione in un paese nuovo che finisce per diventare il luogo dove sentirsi a casa.

MEIN HAUS di Gabriella Denisi

Italia, 2018, 13’

Due giovani volontarie tedesche trascorrono un anno presso la comunità Valdese di Ponticelli, immergendosi in un contesto completamente diverso rispetto al loro. La regista filma lo scarto tra il mondo da cui vengono le ragazze e la realtà in cui stanno vivendo, mettendo allo stesso tempo in risalto la possibilità di un incontro tra dimensioni tanto distanti.

IL VICINO di Alessandro Freschi

Italia, 2018, 12’

Il vicino ogni giorno mette in scena uno spettacolo di pianobar a tutto volume: il suo dono per gli abitanti del quartiere, spettatori loro malgrado che rispondono sprangando le finestre. Il vicino è una figura al limite, disturbante e affascinante allo stesso tempo, che mette il pubblico (il suo e quello del film) nella posizione scomoda di doversi confrontare con una vita fuori dal normale.

PASSENGERS di Jana Boršková

Repubblica ceca, 2018, 78’

“Passeggeri” del titolo sono ragazzi cresciuti in una casa famiglia: la regista segue le loro storie nel corso degli anni, con grande intimità ci racconta i loro tentativi di costruire una vita diversa e gli scontri con i fantasmi del passato. Un film duro, a tratti disperato, che racconta vite segnate dalla marginalità, seguendone le lotte, gli amori, le sconfitte e i desideri.

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Ultimo aggiornamento ( Martedì 30 Ottobre 2018 18:11 )  

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