Inizia il percorso di avvicinamento all’edizione 2024 di Cortona On The Move con il lancio della open call gratuita che, giunta quest’anno alla terza edizione, è a tema aperto: lascia cioè campo libero ai fotografi di presentare i loro lavori, con la massima libertà e, se possibile, con la capacità di raccontare in maniera originale e innovativa. È possibile presentare lavori inediti oppure già in fase di sviluppo potendo utilizzare in completa libertà i linguaggi, le modalità espressive e gli stili fotografici.
La call è naturalmente aperta a tutti i fotografi, di ogni parte del mondo, mentre l’ultimo giorno utile per inviare i propri lavori alla giuria che li selezionerà è fissato al 18 maggio: i migliori saranno proiettati nel weekend di apertura del festival cortonese (11/14 luglio prossimi) mentre il vincitore assoluto avrà il suo lavoro stampato ed esposto l’anno prossimo, nell’edizione 2025 del COTM.
La call è organizzata in collaborazione con LensCulture mentre la giuria è formata da figure importanti del settore: dal co-fondatore di LensCulture stessa Jim Casper alla direttora del COTM Veronica Nicolardi, da Laura Sackett (sempre per LensCulture) a Federica Chiocchetti (Direttora Mbal Musée des Beaux Arts de Locle), per finire con Paolo Woods, che della manifestazione cortonese è il direttore artistico, e Kublaiklan, il collettivo di curatori del festival.
Vincitore dello scorso anno è stato il fotografo bulgaro Valery Poshtarov con il suo lavoro Father and Son (un paio di foto sono in pagina) che sarà quindi tra quelli esposti quest’anno a Cortona.
La quattordicesima edizione di COTM si svolgerà dall’11 luglio al 3 novembre e avrà come tema guida Body of Evidence, come dire il corpo del reato, ovvero metterà al centro uno dei soggetti più forti della fotografia, fin dalle sue origini: dal semplice ritratto agli usi più creativi, estetizzanti, di ricerca, disturbanti, ludici, il corpo umano è stato sempre di fronte all’obiettivo delle fotocamere di chiunque, professionisti ed amatori; tutti hanno indagato con curiosità quello che in definitiva è il nostro simulacro di esseri umani.
Come indica il direttore artistico Woods: «Oggi più che mai il corpo è il territorio di tutte le battaglie: identitarie, di genere e politiche, individuali o collettive. Il corpo può essere mercificato o santificato. Il corpo perfetto è una menzogna avvolta in un’illusione. Il corpo è da celebrare in tutte le sue forme e contro tutti i diktat. È un luogo di libertà e uno spazio da liberare. Un inesauribile terreno di ricerca per la medicina e uno strumento da migliorare per la tecnologia che aspira a un corpo macchina. Ma soprattutto, il corpo è in una continua battaglia contro la sua fine, la morte».
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