OMEOPATIA: VALUTAZIONI A CONFRONTO
La premessa è d'obbligo: con questo articolo la redazione non intende esporsi in alcun modo per nessuna linea di pensiero a riguardo del tema argomentato, ma solo una semplice esposizione di opposte valutazioni.
In questi giorni la pagine dei giornali e i servizi radiotelevisivi di tutta Italia hanno riportato in auge un argomento tra i più dibattuti in campo sanitario: l’omeopatia.
Una tipologia di cura per il corpo, sempre più accettato come metodo di cura dalle famiglie italiane. Sicuramente il dato rilevante è la crescita esponenziale del numero di persone che affidano all’omeopatia, negli ultimi dieci anni.
Due sono le scuole di pensiero che da molti anni ormai si battono; una che si mantiene fedele ai principi della “Medicina tradizionale”, l'altraa favore dei rimedi omeopatici.
Possiamo riassumere le differenze delle 2 categorie in questo modo: i fautori dell’omeopatia giustificano gli effetti con il fatto che l’utilizzo non contrasta la malattia con determinati principi attivi ma piuttosto attua un forma definita come “similitudine del farmaco”: in tal senso il principio attivo nei rimedi omeopatici è diluito, frazionato in modo da avere un impatto per il corpo meno diretto ma allo stesso tempo cura la malattia. Quello “tradizionalista”, da sempre si basa sui risvolti scientifici e le ricerche cliniche che, ultimamente, hanno notevolmente migliorato ed allungato la vita media. Ricerche - è opportuno ricordarlo - che sono state favorite da un progresso nelle metodiche di analisi (chirurgiche o di rianimazione) e nelle diagnosi.
La medicina tradizionale invece ha secoli di storia alle spalle e usufruisce di un numero infinto tra ricerche ed analisi, al giorno d’oggi finanziate lautamente. Nonostante ciò, l’Italia rimane uno dei paesi con una percentuale del PIL tra le più basse del mondo per quanto riguarda gli investimenti nei settori di ricerca. E per quanto riguarda il settore omeopatico il discorso non cambia, visto il numero esiguo di strutture ospedaliere presenti sul territorio, la più importante delle quali si trova proprio qui in Toscana nel comune maremmano di Pitigliano.
Come già detto, la medicinatradizionalepuò contare su anni e anni disuccessiin vari campi e questo ha portato a debellareun gran numero di malattie: un esempio tra tanti è il trattamento dell’ulcera, per la quale una volta si moriva, mentre adesso non è altro che unamagagnapasseggera. Possiamo menzionare il mondo deitrapiantiche oggi danno una seconda chance, una nuova vita a tantipazientiche altrimenti non avrebbero avuto possibilità.
Al di là di queste considerazioni, rimane un conflitto aperto dove esponenti di ogni classe sociale disquisiscono a favore o meno. Ma la morte del piccolo Francesco di Ancona riapre una conflittualità, e macchia indelebilemente questa categoria di individui che, per una rimarcata disconoscenza degli argomenti, a causa di pregiudizi fossilizzati, rischiano di porre ulteriori danni a carico della collettività.
Il tema dell’omeopatia da tempoimmemorehaun forte legame con quello dei vaccini. Per approfondire questo tema rimandiamo i nostri lettori ad un altro articolo (link di riferimento
http://www.deapress.com/articoli-mainmenu-29/inchieste-mainmenu-30/21249-2017-06-01-20-37-42.html)
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