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Anche la Basilicata ha una sua storia.

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La Basilicata era abitata già nella preistoria, come testimoniano alcuni oggetti ritrovati a Tursi e quelli della grotta dei Pipistrelli a Matera. Più di 20 mila anni fa, dunque, in questi luoghi c’era già la presenza dell’uomo.

Nel VI secolo a.C. cominciarono ad arrivare vicino a Metaponto i primi colonizzatori. Provenivano dalla Grecia e a poco a poco si spostarono su queste coste, fondando la Magna Grecia. La Basilicata conobbe allora la prima forma di civiltà, come testimoniano i resti di tanti importanti monumenti che ci sono in questa zona; per esempio, le Tavole Palatine.

Col tempo, però, la regione tornò sotto il controllo delle popolazioni locali: i lucani. Questi diventarono molto potenti e temuti perché erano guerrieri valorosissimi. Essi controllavano un territorio molto vasto, che si estendeva anche oltre i confini dell’attuale Lucania, comprendendo la Calabria e una parte della Campania.

Il grande condottiero macedone Pirro pensò che alleandosi con i lucani avrebbe potuto sconfiggere addirittura i romani. Infatti, a Eraclea, vicino all’attuale Policoro, l’esercito macedone sconfisse realmente quello romano. Ma fu una vittoria inutile, perché furono uccisi così tanti soldati di entrambi gli eserciti che il vincitore Pirro non aveva più uomini per controllare il territorio sconfitto e dovette ritirarsi ugualmente dalla Lucania. Da allora si parla di “vittoria di Pirro” quando si vuol dire che una vittoria non è servita a niente. Furono dunque i romani a conquistare la Lucania. Qui fondarono molte città, costruirono strade molto importanti. Dalla Lucania proveniva anche uno dei più grandi poeti latini e di tutta la storia della letteratura: Quinto Orazio Flacco,nato a Venosa.

Con la caduta dell’impero romano, cominciarono ad arrivare in Basilicata numerosi popoli stranieri. Innanzitutto i Bizantini, che venivano da quella parte dell’impero romano d’Oriente che era sopravissuta al crollo della civiltà romana. Essi avevano a capo un imperatore che chiamavano “basileus”; è da questo termine che deriva il nome della regione: Basilicata.

Ovviamente, nel corso del medioevo, anche qui arrivarono i barbari. Si dice che le popolazioni barbariche distruggevano tutto ciò che incontravano. È capitato anche questo, ma molto spesso i barbari contribuirono alla ricostruzione della società. Costruirono grandi castelli e tante altre opere per la difesa della popolazione locale. Tra i barbari che sono passati in Lucania, bisogna ricordare i Longobardi, i Normanni e soprattutto gli Svevi. Anche i musulmani, nel frattempo, erano penetrati in ogni angolo nella nostra regione.

Federico II di Svevia, uno dei più grandi imperatori della storia, aveva in Basilicata uno dei massimi centri di potere, come il castello di Lagopesole. Questo castello fu anche la residenza di Manfredi, figlio di Federico. Intanto anche la presenza della Chiesa cominciò a diventare forte qui, furono costruite importanti cattedrali e abbazie; a Melfi si tenne un anche un concilio.

Seguì poi un momento di grande confusione politica. Gli Angioini e Aragonesi che possedevano i territori della regione non riuscivano a mantenere l’ordine. La regione fu devastata da conflitti che portarono a eliminare intere popolazioni come quelle saracene ed ebree, ad opera soprattutto di popoli venuti dall’Oriente, come ungheresi, greci, albanesi.

Intanto si andavano diffondendo nuove idee politiche, in particolare quelle repubblicane che non riconoscevano l’autorità del re. Talvolta queste rivolte erano molto violente e iniziarono a diffondersi in tutta la Basilicata eserciti di briganti che incitavano alla rivolta, saccheggiando e incendiando interi paesi.

La Basilicata, nel frattempo, era diventata una regione molto povera. Per tutti questi disordini e violenze, ma anche per i terremoti e la diffusione di gravi malattie.

Quando fu fatta l’Unità nazionale, si cominciò a costruire uno Stato che con le sue leggi cercava di riportare l’ordine. Uno degli uomini politici dell’Italia unita fu proprio un cittadino lucano: Francesco Saverio Nitti di Melfi. Lo Stato riuscì a riportare l’ordine, ma non riuscì a risolvere il problema della povertà.

La regione, quindi, cominciò a spopolarsi; tanti abitanti emigrarono, andandosene in paesi molto lontani come gli Stati Uniti e l’America latina. Oggi la Basilicata conta meno di 600 mila abitanti.

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