Anche la manicure ha un suo perché!
Martedì 30 Luglio 2013 15:59
Agnese Giacobbe
![](/images/stories/2013Giugno/unghie.jpg)
“Nel blu dipinto di blu”, “Unghie bon ton”, “Capelli e unghie: come proteggerli”, “La manicure “effetto vetro””, “Come ottenere l’effetto neon”, “Vetro, opaco o neon: nuove tendenze per le unghie”, “Mani perfette con le nuove manicure”, “Estate delle unghie decor, piumate ed effetto caviale”.
Scorrendo varie pagine di rubriche “al femminile” sul Web, saltano all’occhio questi titoli.
Sembra che ci sia una vera e propria epidemia di ingegnose e complicatissime architetture per l’applicazione di smalti, lacche e ornamenti per le unghie.
Esiste ormai un manuale per la cura della salute e della bellezza delle unghie femminili.
Perché le donne considerano questa applicazione come un biglietto da visita?!
Forse la risposta è molto semplice. Potrebbe essere considerata come una delle quotidiane armi di seduzione, uno sfogo di vanità, un piccolo tocco di superficialità!
Sembra quasi che più diventiamo complicate, più si complicano le manifestazioni del Narciso che è in noi, a volte a discapito della sostanza!
Eppure la manicure ha un suo perché!
Molte di noi ricorderanno il gesto del mettere lo smalto, come un piccolo traguardo nel percorso diretto al mondo dei “Grandi”.
Altro aspetto che può incuriosire è che dietro a questo “traguardo” ci sono tradizioni svariate e culture millenarie.
Se facciamo un viaggio nel tempo e nello spazio, tra le varie culture che si sono affermate nel corso dei secoli in diverse aree geografiche, possiamo evidenziare come la pratica della manicure, abbia in realtà dei risvolti quasi “socio-culturali” (azzardando il termine!).
Il gesto di applicare uno strato di smalto sulla superficie delle unghie ha origini che pare risalgano al 3000 a.C. nell’antica India. Nonostante l’incertezza delle fonti, si può però dare loro un minimo di affidabilità se si pensa che proprio in India vennero scoperte le peculiarità di un altro storico cosmetico, l’hennè, polvere tratta da foglie essiccate e utilizzata per colorare tessuti, capelli, braccia, mani e unghie. Questa particolare tradizione venne esportata, (paradossalmente dagli uomini!).
Non solo l’India ma anche la Cina introdusse questi trattamenti nell’ambiente reale. Gli Egizi, interpretavano l’intensità del colore, come un simbolo di potere della donna. Nel Medioevo fu bandito questo utilizzo, che fu poi reintrodotto nel Rinascimento dall’aristocrazia europea. Le popolazioni indigene americane, come gli Incas, decoravano le unghie con veri e propri disegni.
La manicure come pura arte cosmetica risale al ventesimo secolo. I decenni del Novecento, hanno visto susseguirsi un insieme di tendenze e tecniche disparate, dai colori pastello, a quelli più inusuali, il giallo luminoso, il magenta.
Oggi sono a disposizione della vanità femminile e non solo, unghie colorate, finte e ricostruite.
Donne di tutte le età creano dei veri e propri tutorial su Internet, per dare istruzioni “fai da te”, alle casalinghe, alle studentesse, alle manager .
De Beaumarchais disse: “ Sciocchezza e vanità sono compagne inseparabili”, a volte però basta scavare e ricercare le origini di alcune sciocchezze, per ritenerle un po’ più interessanti!
Agnese Giacobbe
Ultimo aggiornamento ( Martedì 30 Luglio 2013 16:41 )