L'Associazione Liberarsi organizza per l'8 novembre la V edizione dell'incontro La tortura nelle carceri italiane. L'incontro, moderato da don Andrea Bigalli, referente del giornale Libera Toscana, sarà diviso in due parti:
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La prima, al mattino, ospiterà una tavola rotonda, dal tema Le tante facce della tortura: gli aspetti più critici e le possibili soluzioni, sarà coordinata da Alessandro Margarà e vedrà come partecipi: Emilio Santoro (Presidente dell'Associazione L'Altro Diritto), Michele Passione (Osservatorio carcere e Camere Penali Italiane), Nicola Valentino (Cooperativa editoriale Sensibili alle Foglie), Dario Stefano dell'Aquila (Ricercator e autore del libro “Se non t'importa il colore degli occhi” inchiesta sugli OPG), Antonietta Fiorillo (Presidente del tribunale di sorveglianza di Firenze), Luigi Pagano (Vice Capo del DAP), Cecco Bellosi (Gruppo Carcere CNA). La tavola rotonda sarà preceduta dalla testimonianza di Giuseppe Gullotta. Ulteriori testimonianze saranno offerte da Irene Sisi e Claudia Francardi;
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La seconda parte della giornata, dal tema Esiste un carcere a misura di articolo 27?, vedrà partecipi dopo le testimonianze di Patrizia Tellini e Marcello Bartalucci, i relatori: Ornella Favero (Direttrice Ristretti Orizzonti), Salvatore Esposito (Presidente FICS), Margherita Michelini (Direttice Casa Circondariale “Mario Gozzini” Firenze), Paolo Dongo (Esecuzione penale esterna Firenze), Carmeoùlo Cantone (Provveditore regionale della Toscana), Roberto Bezzi (Responsabile area educativa carcere Milano Bollate), Giorgio Panizzari (Educazione penale esterna – Carcere Milano Bollate).
Negli ultimi 12 anni sono morti, in vario mdo, nelle carceri italiane 2.000 persone, quanti ne sono morti nel crollo delle Torri Gemelle.
Ci sono in carcere persone condannate all'ergastolo da oltre 40 anni e alcuni di loro (circa 2/3 degli ergastolani, pari a un migliaio di persone) dovranno morire di vecchiaia in galera.
Una sessantina di bambini, da zero a sei anni, crescono e vivono dentro le galere italiane con la loro mamme.
La vendetta esplicita viene praticata sulle persone in regime 41bis al solo fine di torcere la loro volontà per rispondere ad esigenze inquisitorie.
Circa 1/3 della popolazione detenuta (20.000 persone) sono in carcere per reati collegati alla tossicodipendenza povera e 1/3 sono immigrati e rom.
66.000 persone sono stipate in carceri che potrebbe ospitarne al massimo 43.000.
E l'Associazione Liberarsi commenta: “Se non è questa tortura, qualcuno ci convinca!”
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