Trentadue monache di clausura in posa per un calendario mentre pregano, lavorano in cucina, sono a bordo di un trattore nei campi, stirano e rammendano abiti talari. Sono le suore del monastero Cistercense di Vittorio Veneto (in provincia di Treviso), che per un giorno hanno aperto le porte del loro monastero al fotografo Francesco De Bastiani.
Nel mese di giugno, si vede la madre badessa, suor Maria Rosaria Saccol, immersa nella lettura di un testo e nel contempo una bella immagine di gruppo insieme a papa Giovanni Paolo II, e poi decine di altre immagini, distribuite per i vari mesi. Il calendario si intitola "Ora et Labora" ed è distribuito a tutti i visitatori del convento. Non c'è prezzo di copertina, l'offerta è libera.
L'iniziativa è promossa dal comitato spontaneo per la difesa del monastero. L'occasione è il centenario, nel 2008, della data d'acquisto del convento da parte delle religiose.
"Le foto - spiega De Bastiani - le ho scattate in una occasione particolare, quando le religiose hanno concesso l'ingresso a me e alle telecamere della trasmissione televisiva Geo&Geo di Raitre, per intervenire in difesa del convento e del suo territorio contro alcune speculazioni edilizie".
Ha criticato fortemente l’iniziativa il sindaco leghista di Vittorio Veneto, Giancarlo Scottà, già in polemica con le suore, proprio per la vicenda di alcuni terreni dove l'amministrazione vorrebbe costruire. Il primo cittadino annuncia che scriverà al vescovo e direttamente al Papa, per salvaguardare la clausura "un patrimonio anche per la città". E le suore? Continuano la vita di sempre e non rispondono alle polemiche. Si alzano tutte le mattine alle cinque per la preghiera mattutina.
Seguono lavori nelle officine del monastero: la confezione delle particole, il restauro del ricamo, la pittura di icone sacre, la confezione di biancheria, la stireria. E poi la cura dell'orto e della vigna. Producono anche vino. Dopo mangiato, un'ora di ritiro nelle celle, alle 14,20 suona di nuovo la campana che chiama al lavoro, fino alle 16,30. Poi è il momento del canto dell'ora di nona, seguito dalla recita del rosario. Alle 18 la santa messa conventuale nella cappella del monastero. Seguita dal canto dei vespri. La cena, in silenzio, è alle 19,30.
Ascoltano una lettrice leggere un libro. Mezz' ora di ricreazione, ogni giorno, tra le 20,15 e le 20,45. Poi alle nove di sera, si ritirano nelle celle.