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Beans: gioielli unici in DEA Gallery

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Lenticchie, fagioli, baccelli: trasformali in gioielli!

di Beatrice Bausi Busi (BBB)

Che i  legumi siano utili, anzi indispensabili per l’organismo e il mantenersi in salute è ormai dato acquisito. Sono presenti pressoché in ogni luogo del mondo, sulle tavole di ogni etnia, nel menù di qualsiasi oculato nutrizionista. Sostengono, data anche la capacità di essere trasformati in zuppe e cibi semiliquidi di facile assimilazione, sia lo svezzamento dei “cuccioli umani” che la fase della senescenza nonché - quali proteine vegetali - la dieta quotidiana dei più ortodossi vegani, ovvero coloro che per alimentarsi (nel più pieno rispetto delle altre forme di vita animale) utilizzano esclusivamente il bacino di Madre Flora come verdure, fiori, frutta, radici e – appunto – semi e legumi. Ma qui a Firenze questi ultimi si sono dimostrati “preziosi” nel vero e proprio senso del termine.

Bracciali, ciondoli, collier, spille, orecchini ed anelli riprendono fedelmente, interpretandoli con delicatezza o vivacità, i baccelli ed i loro contenuti, gioielleria di squisita fattura prodotta dalle capacità creative di un gruppo di giovani giapponesi d’età oscillante fra i trenta ed i quarant’anni accumunati dal fatto di aver studiato ed anche praticato l’Arte Orafa in Italia, prevalentemente nel capoluogo toscano (ad esempio presso la scuola PERSEO). Alcuni hanno esplorato questo mondo di metalli e materiali che le viscere delle terra offrono, partendo da personali impulsi e tendenze; altri di essi provenivano da un substrato familiare consolidato nell’ambito orafo. Come Yasuhiro Tsuneoka, dal padre gioielliere e cesellatore: sin da ragazzo realizzava per hobby accessori-gioiello, vive e lavora a Fukuoka ma dopo aver vinto in patria un premio speciale decise di approfondire la propria tecnica venendo a Firenze.

Levigate o sfaccettate lucentezze occhieggiano dunque discrete dalle vetrine della D.E.A. in Borgo Pinti, dove quest’anno dal 20 al 23 giugno espongono alcune fra le loro produzioni ben 10 artisti giapponesi. Altri tre fanno parte del gruppo, che a maggio ha esposto il medesimo tema in Giappone (Omotesando, Tokyo) e sta già lavorando al successivo ma ahimè… avere anticipazioni al riguardo non mi è riuscito! Giustamente del resto… un po’ di SUSPANCE giova. Ma posso ragguagliarvi intanto  per chi fosse (perdonate il gioco di parole orafo-culinario) al merito digiuno, sul fatto che a partire dal 2007 nelle altre edizioni si sono sviluppati gli argomenti del BUON APPETITO! (nella manifestazione iniziale tenuta presso la Trattoria ACCADI) seguite dal DOLCE nel 2008, dalla FRUTTA nel 2009, dal PESCE nel 2010 e dal BOSCO nel 2011, ospitata per la prima volta nella medesima sede di quest’anno.

L’Associazione socioculturale D.E.A. onlus sta per: Associazione Socio-Culturale Didattica Espressione Ambiente; esiste già dal 1987, è uno fra i più attivi luoghi culturali in Firenze ed ha quali principali finalità tre compiti. Estraggo dal loro sito:  didattica attraverso corsi,  espressione con mostre sia di documentazione che artistiche,  ambiente per mezzo di campagne d’informazione e difesa. La sua piccola galleria è frequentatissima e vi hanno esposto oltre cinquecento persone in ventitre anni. Ha inoltre ”iniziato ad acquisire collezioni su oggetti per foto e video in via di estinzione, patrimoni di altissimo valore scientifico e storico che possono essere esposte al godimento del pubblico e - su richiesta - a disposizione di studiosi o volontari disposti a costituire un museo mediamix”.

  Yukari Sada

L’idea iniziale di “Buon appetito!” - giunta  in questo 2012 alla sesta edizione - nacque a pochi metri dalla sede odierna dell’esposizione, grazie al gestore giapponese di una trattoria che propone ottima cucina tipica fiorentina e che ebbe l’idea di esporre sulle pareti creazioni di giovani artisti del Sol Levante uniti dall’oreficeria artigiana e dal risiedere in Firenze.

Ho conosciuto personalmente Yukari Sada e Kadomi Naito mentre con altre quattro artiste curavano l’allestimento della mostra, disponendo con semplice garbo cestini o bicchieri ricolmi di legumi come accompagnamento e “condimento” alla preziosità dei monili, nella calura terribile di questi giorni un rifugio la penombra accogliente della sala! Una doppia candida cortina anticipa una sorta di proscenio che fa da sfondo al susseguirsi di stanze “oltre” il luogo in cui ci muoviamo; l’avorio e il bordò, i toni di verde, l’aspetto setoso/opaco o quasi-setoloso dei veri baccelli delineavano un piccolo percorso di quiete e appagamento. I BEANS vengono proposti in brillanti, turchesi, perle naturalmente irregolari e altro. La sfericità dei piselli ancora custoditi nel loro involucro con altre perle, le forme oblunghe dei fagioli o la piatta rotondità di varie tipologie di lenticchie, persino la sinuosa linea bombata delle fave - che sembrano emergere appena sgusciate dai loro baccelli - oltre che con raffinatezza e cura esecutiva pure con una sorta di sottile, gustoso “sense of humor”.

Ciondoli sono montati nella più estrema semplicità o con ricchezza, lo sguardo si sofferma su ceselli finissimi, trafori su argento, applicazioni di smalto multicolore. Ammirevoli (ed io sarò pure di parte, perché personalmente li adoro!) dei colibrì in volo, vibrante uccellino in Giappone simbolo di felicità, che sostengono nel becco aghiforme un minuscolo baccello di giada o interpretano il tema in maniera dissimile. Validi, oltre che interessanti, anche i risultati dello sperimentare per l’argomento il cammeo, oppure il “commesso fiorentino” (in english = inlaid stone) ossia l’inserimento su un fondo di pietra di altre pietre comunemente definite dure o semipreziose che seguono fedelmente l’iniziale disegno e lo riproducono utilizzando la naturale tavolozza dei colori della malachite, la corniola, il lapislazzulo e molte altre.

Un grazie dal cuore sorge verso l’organizzatrice e coordinatrice dell’evento dott.ssa Silvana Grippi; la mostra si conclude il 23 giugno (orario 12.00 – 18.00) e allora, con l’acquolina in bocca, restiamo in attesa del 2013 per conoscere il prossimo appetitoso percorso che ci porterà (oltretutto con grande vantaggio per la linea!) a sognare sul cibo - invece che tra pentole e fornelli - affondando le dita in uno scrigno ricolmo di finissimi gioielli.

Galleria D.E.A. - Didattica Espressione Ambiente
Associazione socio-culturale onlus

 Via Borgo Pinti 42/r 50121 Firenze Tel/Fax 055/2342238
Per informazioni sui vari artisti e tutte le edizioni della mostra: http://www.buonappetito-gioielli.com

www.deapress.com -  Ufficio Stampa: redazione@deapress.com

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Ultimo aggiornamento ( Martedì 26 Giugno 2012 13:02 )  

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