E' in uscita il prossimo numero
Perché una Seconda Edizione D.E.A. del libro "IO E CENCIO - il movimento degli arditi del popolo "?
Grazie alle numerose richieste pervenute, si è reso necessario ripubblicare il libro IO E CENCIO - Gli Arditi del Popolo dal 1919 al 1923. .
All’inizio non conoscevo la storia degli Arditi del Popolo e leggendo la tesi di Pierluigi Gatteschi, con la preziosa e unica intervista a Vincenzo Baldazzi nel 1976 (dal 1926 al ‘43 è stato al confino), ho imparato una parte di storia (1919-1922) poco conosciuta. Questa seconda edizione ci permetterà nuovi approfondimenti per una comprensione storica attraverso presentazioni, dibattiti pubblici e iniziative didattiche. Per ordinare il ibro: redazione@deapress.com
In sintesi, gli Arditi furono uomini tenaci con idee libertarie (ex militari della Grande Guerra) che si organizzarono come formazioni di difesa popolare. A Roma il 17 giugno 1921, Argo Secondari (ex tenente degli Arditi d’Italia con formazione anarchica) e i suoi compagni diedero vita alla al gruppo eterogeneo degli Arditi del popolo, che riuniva tra le sue file rivoluzionari, anarchici, repubblicani, comunisti e anticapitalisti.
Gli Arditi del Popolo furono tra le prime organizzazioni italiane antifasciste volti a proteggere la popolazione (proletari e operai), dalla violenza squadrista contrastandoli in operazioni da guerriglia. La formazione ebbe l’appoggio dell’internazionale comunista ed annunciata da Lenin sulla Pravda. Tra i vari comunisti, Antonio Gramsci, nei confronti degli Arditi ebbe una posizione favorevole ad un possibile appoggio. Tra gli Arditi del Popolo protagonisti di scontri armati contro i militanti fascisti si ricordano Alberto Acquacalda, Riccardo Lombardi (non iscritto ma partecipante alle azioni), Gaetano Di Bartolo Milana, Giuseppe Di Vittorio e Vincenzo Baldazzi. Nell’agosto 1922, l’evento più importante, fu la difesa del quartiere “oltretorrente” di Parma dallo squadrismo fascista: circa 10milla squadristi fascisti al comando di Roberto Farinacci e di Italo Balbo, marciarono su Parma dopo aver occupato alcuni centri emiliani.
La città presidiata non si arrese dato che gli Arditi del Popolo, comandati dal Deputato Guido Picelli e dall’ex reduce Antonio Cieri e Filippo Corridoni, organizzarono le formazioni di difesa proletaria con la Legione proletaria e la mobilitazione dei quartieri popolari; i fascisti, il 6 agosto, rendendosi conto che non potevano vincere, passarono il controllo dell’ordine pubblico all’esercito e si ritirarono.
Una vittoria breve dato che il 23 Ottobre del 1922 inizia il periodo più nero del fascismo, con la presa del potere e viene dato l’ordine da Mussolini di ripulire le città. L’ultima a cadere fu Torino e come dice Cencio “la trappola fu lo sciopero legalitario che aprì le porte al fascismo ”. Molti ex Arditi furono uccisi e/o finirono al confino; tra il 1936 e il 1939, altri andarono in Spagna per lottare con la popolazione contro le truppe franchiste.
Eccovi alcuni nomi di personaggi collegati e operanti nel "Fronte Unito Arditi del Popolo": Alceste De Almbris, Vincenzo Baldazzi, Errico Malatesta, Ercole Miani, Gaetano Perillo, Guido Picelli, Armando Vezzelli, Dante Corneli, Albano Corneli, Vittorio Ambrosini, Riccardo Lombardi, Giuseppe Di Vittorio, Vittorio Picelli, Umberto Marzocchi, Argo Secondari, Dante Gorreri, Alberto Acquacalda, Antonio Gramsci, Ilio Barontini, Aldo Eluisi, Antonello Trombadori, Ugo Mazzucchelli, Comasco Comaschi, Roberto Barsotti (fondatore degli Arditi a Pisa),.
Si consiglia questa interessante filmografia: Cronache di poveri amanti, regia Carlo Lizzani – Pane e Libertà, regia A. Negri - Il Ribelle, regia G. Bocci – Nella città perduta di Sarzana, regia L. Faccini.
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