Presso il Centro Studi DEA, nell’ambito dei suoi abituali video incontri, Silvana Grippi e Maurizio Lampronti hanno voluto sottolineare l’importanza di Vasco Pratolini (1913-1991) per la città di Firenze.
I due interlocutori hanno parlato del controverso periodo storico in cui scriveva Vasco Pratolini: “ Nel momento in cui Pratolini ha parlato e scritto del mondo, il mondo è diventato figura politica, libertà di espressione” (M. Lampronti - Archivio Storico Il Sessantotto).Un interessante punto di vista che mette in luce le contraddizioni degli anni che vanno da: fine 60 - inizio anni 80; periodo caldo per la politica italiana, garante e monopolio della Democrazia Crisiana (si ricorda che il Direttore generale della Rai era Ettore Bernabei), del Partito Comunista (si ricorda il suo dissenso con i gruppi radicali della sinistra) e della Chiesa (si ricorda la censura - RAI - del caso di Dario Fo e Franca Rame). Da circa diciotto anni Silvana e Maurizio collaborano affinché possa essere reso noto l’ultimo inedito/edito di Pratolini “Il Mannello di Natascia", opera apparsa nel marzo del 1985 e poi sparita improvvisamente: si diceva che aveva vinto il Premio Viareggio per la Poesia e che sarebbe stato consegnato nel mese di Luglio, ma non avvenne. Un nuovo modo di fare poesia che forse non fu capito. Questo è il "caso letterario" che ci hanno proposto di approfondire Grippi e Lampronti durante questo dibattito.
Ecco alcuni stralcii:“Tu, clandestina (…) Viola, assassinata che il mondo vorrebbe assassina” - così lo scrittore fiorentino - prima impegnato nel P.C.I. - ci invia un messaggio nelle sue ultime pagine del suo scomodo libro. Scomodo perchè affronta un problema epico di una fiorentina, una certa "viola" (nome di battaglia) morta/uccisa a Roma. Sembrerebbe che lo scrittore abbia ritirato il libro e che la Casa editrice che finanziava le opere di Pratolini abbia avuto delle pressione affinché ritirasse dal commercio quel libro, sospeso tra prosa e lirica, scomodo per l’Italia del dopo Moro. Gli scorci di tragedie popolari che Vasco Pratolini sapientemente racconta sono documentazione storica di un’amata Firenze e il suo rispetto del valore dell’amicizia. In quest'ultima opera che è più prosa che poesia, egli racconta delle donne conosciute e del loro valore sociale. Nell’Ottobre del 1996 il Comune di Firenze - Consiglio di Quartiere 1 – Centro Storico – l’Associazione D.E.A., l'Archivio Il Sessantotto e l'Università degli Studi di Firenze, hanno organizzato il convegno “Pratolini e Firenze“, “con una chiave di lettura diversa, di un Pratolini non conosciuto che con il Mannello di Natascia ci ha lasciato un testamento (Mannello o fascio di carte) ancora tutto da tradurre” . Dagli atti del Convegno pubblicato dalle Edizioni del Comune di Firenze.
"Il Mannello di Natascia pone la rivelazione di "un caso letterario" che scotta e ancora ci poniamo le domande sul perchè di questa "censura". Dopo un'indagine critica vogliamo affermare che "viola" di cui parla Pratolini è Anna Maria Mantini. E stiamo lavorando perchè quel periodo storico non venga insabbiato e ciò venga ricosciuto". (Silvana Grippi - giornalista) L’omaggio a Pratolini è un atto di fiducia nella parola che lo scrittore fiorentino mischia tra biografia e affabulazione, tempo di stesura e tempo di azione. La rivisitazione della figura dell’ultimo Pratolini vuole una verità spesso offuscata dalle circostanze, come quel premio Viareggio- settore poesia, a detta di un giornalista della Rai (Rodolfo Tommasi), assegnato a Pratolini e inspiegabilmente annullato. La giuria intervistata pare che del suddetto premio hanno esposto solo vaghe motivazioni, e confermano le perplessità per un Pratolini volutamente negato, scrittore politicamente impegnato, di cui hanno molto hanno parlato i critici e biografi tra cui Memmo e Parronchi. Il caso Pratolini dovrebbe far riflettere sui rischi di una società arroccata su se stessa e i suoi valori/tabù, e tutto quello che può comportare per lo sviluppo della nostra comunità (dall’esilio di Dante Alighieri all’Inquisizione e la Censura fascista, fino all’ultimo Pratolini ).
Ecco l'unico esemplare del libro - trovato negli scantinati di alcuni magazzini (Remenders)
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