Da tempo non succedeva che la letteratura del fumetto assurgesse ad una dimensione necessariamente più analizzata e storicizzata. Soprattutto in Italia, nel paese dove da tempo oramai si sono stratificati livelli di bassa cultura, il fumetto è sempre stato visto con un occhio critico se non negativo. Sono tante le storie di censure e di dissacrazioni che si sono successe nel tempo. Dagli anni settanta in poi il fumetto è quindi diventato oggetto di saggio, di analisi. Ma sempre poco rispetto a quello che succedeva in altri paesi. Solo negli ultimi anni si è verificato quel necesario passaggio di cui sopra. Quindi il personaggio che è stato maggiormente studiato ed analizzato è stato certamente Tex Willer il simbolo della giustizia e della libertà inventato da Gianluigi Bonelli in anni passati. Ecco ora che Mimesis edita un volumetto agile e divertente scritto da Giulio Giorello che ha per titolo La filosofia di Tex e altri saggi (pag. 150 € 14). Come si sa il noto filosofo aveva sempre espresso una grande passione per il fumetto ed in particolare per Tex. In questa raccolta postuma di saggi, per quel che riguarda il personaggio bonelliano, Giorello si diverte incredibilmente nell'esprimere il suo grande amore per le storie d'avventura e di giustizia. Ne esce fuori La filosofia di Tex che è una attenta analisi del fenomeno e del senso di quella sperata ed umana giustizia. Il saggio si legge con enorme piacere e con quella malinconia di come un uomo di tal pensiero insegnasse agli italiani come la letteratura passasse anche attraverso i fumetti. Come filosofia della bellezza.
Pier Luigi Gaspa ci lascia un segno evidente della ricerca storica del fumetto italiano. In Dal Signor Bonaventura a Saturno contro la Terra (Carocci editore 280 pag. € 21) l'autore cerca di ricordare come è nato il fumetto nella nostra nazione. Lo fa partendo necessariamente da quella fucina d'arte quale fu Il corriere dei piccoli detto corrierino che è la prima strada verso quello che negli States da tempo aveva una sua collocazione. Un viaggio appassionante in anni in cui tutto era proibito (parliamo di quelli del fascismo) ma verso il fumetto c'era una certa compassione. Nella produzione pinoeristica italiana interviene ad un certo punto ciò che si faceva proprio negli States ed ecco apparire personaggi come Brick Bradford, Mandrake, Gordon e naturalmente Mickey Mouse ovvero Topolino. Un corposo capitolo è dedicato ad una storica e scomparsa casa editrice la Nerbini di Firenze che importò e produsse tanto fumetto da crearne il mercato. Condiviso con la Mondadori che non si lascia sfuggire l'occasione di prendersi una fetta di mercato editoriale. Gaspa finisce la sua storia nel 1945 in tempo per parlare del Vittorioso che come si sa è stato il primo vero avamposto della futura produzione fumettistica nazionale. Aprendo e strizzando l'occhio verso il mercato catechistico della diffusione del divino sentore. Per fortuna nell'inconsapevolezza di quei tempi, il Vittorioso ed altre testate aprirono le porte al vicino futuro di quello che diventerà la letteratura dei ballon ad alta tensione.
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|