Equilibrio di genere nei ruoli decisionali: progetti a livello nazionale e regionale
Nel panorama dei progetti portati avanti nel contesto delle pari opportunità, è importante soffermarsi sull’ambito della rappresentanza equilibrata nei luoghi decisionali, il quale ricopre un ruolo incisivo nel dibattito nazionale e crea interrogativi sull’effettivo riconoscimento ruoli attributi alle donne in questo particolare campo lavorativo.
Dal febbraio 2014, il Dipartimento per le Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri, ha dato via alla campagna per la promozione della presenza equilibrata di uomini e donne nei luoghi decisionali dal nome “Quote di genere.Un paese più equilibrato ha futuro migliore”. Il progetto nasce in primo luogo dall’esigenza di sensibilizzare, da una parte, tutti i cittadini e le cittadine, dall’altra, la classe dirigente sui temi della presenza femminile nella governance delle società sotto il controllo di pubbliche amministrazioni, secondo il principio dell’equilibrio di genere.
Destinatari della campagna sono la popolazione nel suo complesso e specificamente i decisori pubblici responsabili delle nomine nelle società pubbliche, ai quali in particolare è destinata la campagna diffusa attraverso la stampa.
Fulcro del progetto sono gli spot realizzati in computer grafica, i quali prevedono uno speaker di sottofondo che spiega il contenuto della campagna. La campagna, inoltre, è diffusa su alcune tv e radio locali e sui siti internet dei principali quotidiani,
Il claim della campagna è "Perché con donne e uomini insieme l’Italia ha un futuro migliore".
Per quanto riguarda i progetti concretamente attuati a livello regionale, la Commissione per le Pari Opportunità della Regione Toscana si è impegnata su questa linea con “La Banca Saperi Donne”: un’iniziativa che riguarda l’obbligo di rispettare quote di rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione e collegi sindacali delle società quotate e delle società a controllo pubblico.
La Banca dei Saperi delle Donne– istituita con legge regionale 16/2009 “Cittadinanza di genere” – opera con lo scopo di facilitare il passaggio dall’astrazione dei principi enunciati, alla concretezza delle azioni positive. Gli organi di rappresentanza, così come qualunque altro ente pubblico o ente partecipato della nostra regione, potranno facilmente accedervi per ricercare i profili che rispondono ai requisiti richiesti per eventuali designazioni.
A questo punto non resta che osservarne i risultati attraverso “Il Bilancio di Genere”, strumento di analisi delle politiche di genere pubblicato ogni anno dalla Regione Toscana.
Nora Mulè
Share |
< Prec. | Succ. > |
---|