Fervono i preparativi per la festa del patrono d’Irlanda e di tutti gli irlandesi.
Il 17 marzo migliaia di persone, cittadini, turisti, curiosi, affolleranno il centro di Dublino pronti a celebrare a suon di musica e parate danzanti il Santo protettore dell’isola, St. Patrick.
In questi giorni le strade della capitale irlandese si tingono di verde: palazzi storici e simboli della città riflettono il colore della festa; bandiere tricolore di tutte le dimensioni, dalle più grandi, che adornano il corso del fiume Liffey e il famoso Ha’Penny Bridge, a quelle più piccole, tutte in fila, appese ad ogni angolo dello storico quartiere di Temple Bar e fuori dai tipici pubs irlandesi, pronti a servire pinte no-stop.
Venditori ambulanti invadono le vie dello shopping e come al mercato della frutta e verdura strillano a gran voce le offerte 3x2 dei tipici cappelli a cilindro del famoso folletto irlandese portafortuna, occhialoni a forma di trifoglio e gingilli di ogni genere.
Da oggi un calendario di iniziative anima la città fino al 17, giorno della celebrazione e della tanto attesa parade, evento cruciale del Paddy Day.
Da quest’anno, per la prima volta, la tematica scelta per la famosa parata si susseguirà nel corso di tre edizioni; un viaggio tra Passato, Presente e Futuro. All’inno di Let’s make history questa edizione esplorerà il passato mentre, presente e futuro verranno rispettivamente trattati nel 2015 e 2016.
Tutto sembra essere pronto per il grande giorno ma qualcosa, sarà per il mio perenne scetticismo, la mia fedele pulce nell’orecchio sempre pronta a generare punti di domanda nella mia mente, mi dice che il trifoglio di St. Patrick nasconde singolari curiosità che forse non tutti sanno.
Ed ecco…Tutto ciò che volete o forse non volete sapere su St. Patrick Day!
St. Patrick, vissuto durante il V Secolo, Santo patrono e apostolo d’Irlanda…NON era irlandese!
Nato in Gran Bretagna, all’età di 16 anni venne catturato da alcuni predoni irlandesi e portato in Irlanda dove vi rimase per sei anni duranti i quali lavorò come pastore. Tornato in Inghilterra divenne sacerdote e decise di tornare nella pagana Irlanda per diffondere la Cristianità.
Si narra che San Patrizio liberò l’Irlanda dai serpenti ma…qui i serpenti NON sono mai esistiti!
Molto probabilmente l’accostamento rimanda alla conversione religiosa dell’isola dal paganesimo celtico alla Cristianità.
Nel giorno del Paddy Day, Dublino si colora di verde ma…gli abiti di San Patrizio NON erano verdi!
Il colore verde che durante la St. Patrick week invade la città è associata piuttosto al tipico paesaggio irlandese e al trifoglio che si dice venisse usato dal sacerdote per spiegare il significato della Santissima Trinità.
La prima parata nel giorno di St. Patrick…NON venne celebrata in Irlanda!
Il 17 Marzo 1762, soldati irlandesi al servizio dell’esercito inglese marciarono per le strade di New York omaggiando le proprie radici con musiche e balli tradizionali.
Nel 1845 una pesante carestia colpì l’Irlanda. Più di un milione di irlandesi emigrarono in America per sfuggire alla fame. Giunti in America incontrarono non poche difficoltà ad integrarsi. Lo “strano” accento e la loro fede cattolica si scontrava con la maggioranza protestante. Orgogliosi della loro appartenenza, le diverse comunità irlandesi presenti in molte città degli States, continuarono a celebrare il giorno di St. Patrick invadendo le strade di New York, Boston, Chicago.
E per finire, se oggi è praticamente impossibile non vedere un irlandese sorseggiare la sua gustosa pinta di birra, fino agli anni ’70 restava a bocca asciutta perché…il 17 Marzo i pubs NON erano aperti!
Queste sono alcune delle curiosità che girellando e leggendo qua e là hanno reso contenta la mia fedelissima pulce ma, anche se San Patrizio non era irlandese e il suo abito non era verde, lunedì non mancherò di far un brindisi tra gli irlandesi e i migliaia di visitatori in festa, omaggiando questa terra di misteriosi leprechaun, paesaggi magici e tradizioni celtiche.
"Sláinte!"
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