Il Comando dei Carabinieri comunica
Poco dopo mezzogiorno, una signora fiorentina, che si trovava a passareper Piazza Tasso a Firenze, ha notato due ragazze sedute su unapanchina. I vestiti erano quelli che molti giovani usano: jeans, qualcheborchia alle braccia, molti teschi alla cintura, qualche orecchino ditroppo. Ma l’attenzione della donna è stata attratta dal taglioparticolare di una delle due, una specie di rasatura sopra un orecchio.L’altra aveva invece dei lunghi e mossi capelli biondi. Assomigliavanomolto alle descrizioni di due minorenni scomparse da Livorno qualchegiorno fa, delle quali un giornale aveva pubblicato le foto. La donna,dalla memoria fotografica, assume un’iniziativa intelligente. Telefonaal 112, racconta quanto ha visto ed esprime i suoi dubbi sull’identitàdelle ragazze. Due pattuglie del Nucleo Radiomobile arrivano subito sulposto e trovano le ragazze ancora sedute sulla panchina. Si avvicinano,chiedono i documenti, controllano al terminale: sono le due scomparse. I genitori ne avevano denunciato l’allontanamento ai carabinieri dellaStazione di Livorno Centro il 5 giugno scorso. Le due ragazze, chefrequentavano la stessa scuola, non si erano presentate all’Istituto. LaVice Preside aveva avvertito i genitori che, per un giorno ed una notte,le avevano cercate dappertutto, in città, fra gli amici, nei posti e neilocali dove si riuniscono quelli che amano il Rock duro, “metallico”. Mail giorno dopo chiedono l’aiuto dei carabinieri. E lo ottengono subito.Alcuni carabinieri di Livorno, dopo aver cercato le ragazze durante ilservizio per le strade del capoluogo toscano, una volta “smontati” siuniscono al padre e cominciano a frequentare i numerosi concerti di hardrock che si sono tenuti in questi giorni in Toscana ed in Umbria. Decinedi concerti, genitori disperati e carabinieri in borghese confusi framigliaia di ragazzi dai capelli di mille colori, trafitti dappertutto daorecchini, vestiti di pelle e cuoio. Ma le due sedicenni non ci sono.Giorno e notte disperati tra prati, rave party, locali aperti ad ogniora. Poi le foto sul giornale e l’attenzione ed il senso civico di unanostra concittadina mettono fine a tutto questo. I genitori temevano che le ragazze potessero essersi avvicinati ad unasetta satanica, uno di quei gruppi che talvolta lambisce questi amantidel rock più duro. Intervengono perciò i carabinieri del RepartoOperativo di Firenze per accertare dove le ragazze abbiano passato tuttiquesti giorni, chi ha dato loro ospitalità e perché, se qualcuno haabusato della loro leggerezza. Trovano due ragazze, poco più chebambine, che piangono a dirotto. Non vorrebbero tornare a casa.Vorrebbero rimanere libere di girare senza nessun condizionamento dipadri e madri che non le lasciano bucarsi le labbra ed i nasi, non lelasciano tornare tardi la notte e frequentare qualche loro amico. Leragazze stanno bene. Non hanno bisogno dell’intervento di medici. Vieneofferto loro da bere e da mangiare ma rifiutano. Sono in ordine, pulitee su di loro non ci sono i segni di tante notti passate all’addiaccio.Vengono chiamati i genitori, perché assistano ai colloqui deicarabinieri con le ragazze, e viene avvertito il magistrato di turnodella Procura dei Minori. L’incontro con i genitori è drammatico. Chi èpiù duro, chi si lascia andare ad un pianto liberatorio. Le ragazzeraccontano di aver dormito nel parco e di non essere state ospitate danessuno. Mangiavano qualche boccone qui e lì. In questi giorni, in duedistinte occasioni, qualcuno aveva rubato loro, dalle parti dellastazione ferroviaria di Firenze, gli zaini, degli indumenti, idocumenti, i lettori Mp3, qualche soldo. Avevano fatto amicizia conqualche ragazzo albanese e tunisino, di quelli che frequentano parchi estrade di notte anche loro. Una pericolosa avventura finitafortunatamente bene.
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