I carabinieri di Firenze hanno arrestato 5 persone accusate di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, finalizzata al reclutamento di persone destinate alla prostituzione.
Tra loro un agente della polizia penitenziaria di Firenze accusato di essere coinvolto nel giro di prostitute brasiliane: si tratta di M. A., 36 anni, nato a Napoli ma residente a Scandicci.
Le altre 4 persone coinvolte nel giro malavitoso sono M. P., 43 anni, commerciante di un negozio di ferramenta a Poggibonsi (Si); una ragioniera di 55 anni titolare di uno studio amministrativo di Scandicci; un’imprenditrice residente a Bagno a Ripoli e una cittadina brasiliana. Una misura cautelare è stata emessa anche per un’altra prostituta brasiliana che al momento è ricercata.
Le indagini rivolte a stroncare questo sodalizio della prostituzione erano partite nel settembre 2006, nell’ambito dell’operazione “Brasil”, condotta dai carabinieri del nucleo operativo di Firenze. Secondo quanto ricostruito, tutto è partito dopo alcune segnalazioni relative allo sfruttamento di squillo brasiliane in diversi appartamenti nella zona di S. Jacopino.
Il ruolo dell’agente, che per la maggior parte dei suoi contatti telefonici usufruiva dell’ufficio in cui prestava servizio, era quello di “sostegno logistico e regolarizzazione sul territorio nazionale”, funzioni per le quali percepiva un canone che si aggirava intorno ai 100 euro giornalieri. La fase amministrativa riguardante falsi permessi di soggiorno, codici fiscali e coperture assicurative per l’aspetto sanitario era gestito dalla ragioniera di Scandicci.Le due brasiliane che erano in Italia da circa un anno e mezzo, risultano titolari dei contratti d’affitto degli appartamenti ed erano collaboratrici dell’agente in quanto fungevano da punto di contatto con le prostitute impiegate nel traffico illecito.
I carabinieri calcolano che le prostitute coinvolte fossero almeno un centinaio.
Ben strutturata l’organizzazione anche dal punto di vista territoriale, visto che i luoghi d’incontro erano siti in un’area della città alquanto circoscritta: operavano in 6 appartamenti tutti nello stesso stabile in via delle Ghiacciaie, uno in via dei Peri e un altro situato in via Pergolati. Nell’intervento sono stati sequestrati passaporti, permessi di soggiorno, contratti di locazione appunti e documentazione varia.
Barbara Provvedi - DEApress
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