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"Chi la fa più grossa?": studiare le emissioni di Firenze

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Prosegue a Firenze la mobilitazione sollecitata dalle forze ecologiste: dopo l’incontro di sabato scorso al circolo ARCI Isolotto, di cui abbiamo già parlato, ecco un altro momento di approfondimento sui temi ambientali che si è svolto presso PARC Bistrò.

Il tema era molto preciso e chiaro: come monitorare con esattezza il processo di decarbonizzazione di Firenze, città che deve raggiungere la neutralità carbonica nel breve volgere di un battito d’ali, ovvero entro il 2030?

È a questa domanda che hanno cercato di rispondere lunedì 18 dicembre Ugo Bardi ('Club di Roma'), Luca Pardi ('Aspo Italia') e Gaia Pedrolli ('Ecolobby') durante una conferenza che aveva il titolo decisamente evocativo di «Chi la fa più grossa? Le emissioni a Firenze».

A introdurre l’incontro pensa Lorenzo Ci, attivista di 'transistor', che nel presentare l’associazione di cui fa parte incentra il suo discorso sulla necessità di unire le forze (associazioni, singoli cittadini, realtà presenti sul territorio) per mettere in comunicazione tra loro i vari soggetti con i progetti di transizione già in corso e quindi avviare una volta per tutte il processo di riduzione delle emissioni nelle città.

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Si comincia con l’esporre le cifre base di Co2 emessa dalla città di Firenze nel suo insieme, tra gestione dei rifiuti (circa 12.505 t/anno), processi industriali (85.793 t/anno), agricoltura (610.404 t/anno, questo però è un dato su base regionale), mobilità (465.188 t/anno) ed edifici (993.410 t/anno); dati che servono a dare il contorno e gli ordini di grandezza del problema che dobbiamo risolvere.

Partendo da qui, Ugo Bardi colpisce subito il bersaglio e lo colpisce al centro: allo stato attuale, la prospettiva più credibile ed efficace per transire è l’elettrificazione ovvero spostare ciò che viene oggi prodotto e realizzato grazie all’energia ricavata dai combustibili fossili verso l’energia elettrica, prodotta ovviamente in maniera sostenibile e rinnovabile. Ed è Luca Pardi invece ad indicare l’enorme elefante nella stanza del nostro Paese: la disinformazione continua, quando non la vera e propria ostilità e falsa informazione, verso la transizione energetica che, tra gli altri effetti negativi, produce la difficoltà per le persone “comuni” di capire davvero come stanno le cose, di reperire le informazioni corrette, di farsi un’idea adeguata di quali sono le alternative che già oggi esistono (mezzi di trasporto elettrici, importanza dell’alimentazione, produzione di elettricità anche a livello locale con le comunità energetiche, efficientamento energetico degli edifici e molto altro) e sulle quali basare anche le scelte individuali che restano comunque il primo passo per qualsiasi cambiamento sociale.

Chi la fa

Gaia Pedrolli ha ribadito la necessità assoluta ed urgente di tenere la questione ambientale, con tutte le sue declinazioni, al centro dell’azione politica anzi di farne il motore vero e proprio delle decisioni per il futuro: scegliere quale debba essere il futuro di una città, Firenze nel nostro caso, non può prescindere dal vederla in ottica ambientale e di sostenibilità. A livello cittadino le direttrici sono quelle di lavorare sulla questione energetica, sull’organizzazione di un’alternativa credibile ed efficiente a quel trasporto privato che somiglia tanto ad un uso consumistico delle risorse (decine di migliaia di auto al giorno che si spostano trasportando un solo passeggero…) e soprattutto ragionare in termini di sistema: tenere insieme la complessità della questione e muoversi di conseguenza perché affrontare in maniera semplicistica e riduzionista un problema complesso come quello della transizione energetica ed ecologica fa danni a lunga gittata. E aggiungerne altri, oltre a quelli che abbiamo già prodotto sul pianeta, non sembra proprio il caso.

Un aspetto particolarmente significativo della serata è stata la modalità con cui si è svolta: non una semplice conferenza con dei relatori da un lato e un pubblico passivo dall’altro ma un incontro facilitato (grazie all'ottimo team di 'transistor' e in particolare al contributo di Marta Scalvi e della sua raccolta grafica realizzata in diretta) in cui tutti hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie istanze ed essere ascoltati, nella consapevolezza che un problema tanto complesso come la transizione ecologica non potrà essere risolto senza il contributo di tutte e tutti.

Scalvi piccola

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Ultimo aggiornamento ( Domenica 28 Aprile 2024 16:42 )  

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