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"Bagliori dorati" agli Uffizi

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Continua la programmazione di Firenze 2012. Un anno ad Arte, con la seconda temporanea ospitata agli Uffizi. Dopo le “epifanie” della Galleria degli Arazzi (chiusa il 3 giugno), dopo l’apertura delle nuove sale espositive domenica 16 giugno, è la volta di Bagliori dorati. Il gotico internazionale a Firenze (1375 – 1440).

Lorenzo Monaco (Piero di Giovanni, poi Don Lorenzo, detto) (Firenze 1370 circa - post 1422), Adorazione dei Magi, Tempera su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi

Il periodo in questione è quello che testimonia la diffusione della cultura umanistica anche nell’ambito artistico, in quella città nota ormai a tutti come la “culla del Rinascimento”. Il percorso si sviluppa secondando principalmente l’ordine cronologico, ma offrendo al contempo molteplici spunti tematici e occasioni di approfondimento. Interesse primario, è ovviamente quello di documentare uno sviluppo in corso, che dentro i “bagliori dorati” dell’arte gotica lascia emergere sempre più elementi classicheggianti, a partire soprattutto dalla statuaria, ma anche le influenze dei grandi innovatori dell’arte fiorentina all’alba del rinascimento, Masaccio e Paolo Uccello in primis.

Masolino (Tommaso di Cristofano Fini, detto) (Panicale di Renacci? 1383/84 - documentato fino al 1435) e Masaccio (Tommaso di ser Giovanni, detto) (San Giovanni Valdarno 1401 - Roma 1428), Sant’Anna, la Madonna col Bambino e cinque angeli (“Sant’Anna Metterza”), 1424-1425 circa, Tempera su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi

Bagliori dorati non è solo un percorso di approfondimento e ricerca sulla storia dell’arte. Ancor prima, viene il desiderio di far vivere ai visitatori un’esperienza estetica unica, che accosta a opere già celebri altre meno conosciute al grande pubblico: non solo dipinti, ma anche sculture lignee e marmoree, codici miniati, lavori d’arte sacra e profana. Il percorso prende le mosse dalle opere degli interpreti massimi dell’ultima fase della tradizione trecentesca: Agnolo Gaddi, Spinello Aretino, Antonio Veneziano, Gherardo Starnina e Lorenzo Monaco; ma anche pittori meritevoli di una più diffusa conoscenza: Lippo d’Andrea, Mariotto di Cristofano, Giovanni Toscani, Ventura di Moro, Francesco d’Antonio e  Arcangelo di Cola. Non mancheranno Beato Angelico e Michelozzo, oltre alla grandiosa statuaria di Lorenzo Ghiberti, il più lirico interprete del tardogotico fiorentino. Nel suo cantiere per la prima porta del Battistero s’erano formati quasi tutti gli artisti di spicco a Firenze, e fu proprio attorno ai grandi cantieri (il Duomo, Orsanmichele e la Loggia dei Lanzi) che nacquero le grandi scuole della nuova arte fiorentina.

Paolo Uccello (Paolo di Dono, detto) (Firenze 1397 - 1475), Battaglia di San Romano, 1438-1440 circa, Tempera su tavola, Firenze, Galleria degli Uffizi

A chiudere il percorso, il “pezzo forte” della mostra è la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, presentata in anteprima dopo il restauro. Un’opera che, afferma Antonio Natali, si offre al visitatore come sintesi mirabile della complessità intellettuale e spirituale d’una speciale stagione dell’arte fiorentina, quando rigore matematico e sperticate fantasie convissero; intersecandosi talora”.

Per DEApress, Simone Rebora

Bagliori dorati
Il Gotico Internazionale a Firenze 1375-1440

Firenze, Galleria degli Uffizi
19 giugno - 4 novembre 2012
www.unannoadarte.it

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